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Martedì ad Ancona manifestazione di protesta per una sanità migliore in tutte le Marche

Martedì ad Ancona manifestazione di protesta per una sanità migliore in tutte le Marche

di CARLO RUGGERI*

ANCONA – Un Piano Sanitario contro cui reagisce con forza il nostro Comitato regionale (composto da 17 comitati da tutte e 5 le province della Marche), che indice un grande sit-in di protesta martedì, alle ore 10, nel piazzale di Via Tiziano 44, ad Ancona. Proprio il giorno in cui si vuol far approvare tale Piano in Consiglio regionale.

Pullman annunciati, sindaci in allarme, associazioni e partiti in movimento aggregativo!.

Le ragioni della protesta sono:

1-“Contro un Piano Sanitario Regionale negativamente baricentrico.

2-Contro la Determina 742 del 31.12.2019 che chiude e declassa reparti dei nostri Ospedali

3-Contro le determine del 31.12.2019 che colpiscono servizi alle persone con disabilità

4- Contro la sanità privata sostitutiva di quella pubblica

5- A favore di una Sanità Pubblica policentrica spinta ed equa, universale ed accessibile a tutti.

Un Piano Sanitario 2019/21:

– Che dà enormi ed inconcepibili poteri alla Giunta Regionale, accantonando la democrazia critica e costruttiva del Consiglio Regionale.

– In cui hanno fatto in modo di mutare furbescamente, con emendamenti da volpe, vocaboli per confondere le idee degli allochi, chiamando, “Ospedale Nuovo” quello che ieri denominavano “Ospedale Unico Provinciale”.

-Che prende come modello per tutti gli “altri” Ospedali della Regione l’Ospedale Santa Croce di Fano, in futuro prossimo classificato come “stabilimento aggregato” all’Ospedale Nuovo a Pesaro Muraglia, ma già da tempo ormai smantellato in pressoché’ tutti i primariati e nel Pronto Soccorso, e prossimamente potenziato solo con posti letto di cronicario (RSA, Cure intermedie, Casa Protetta), peraltro già da anni dovuti ad una popolazione di 65.000 abitanti. E sostituito, il Santa Croce, da una clinica privata con posti letto privati (convenzionati dalle nostre tasche) in parte, settore ortopedico, “sostitutivi” dei posti letto pubblici del Santa Croce, ed in altra parte ad esoso pagamento.

-Che annuncia che efficienti Ospedali in area disagiata (Pergola in provincia di Pesaro) sono trasformati in ospedaletti in area “particolarmente disagiata” con un fantomatico Pronto Soccorso farsa, perché privo di reparti complessi di medicina e chirurgia, principalmente d’urgenza, e senza personale proprio, ma intercambiabile e con diagnostica pressoché azzerata nelle professionalità mediche in loco.

-Che, ancor peggio, invece di riaprirli per creare dei filtri al caos, mantiene la chiusura dei 13 Ospedali (3 in Provincia di Pesaro Cagli, Fossombrone e Sassocorvaro, il cui ghigliottinamento è stata la causa della enorme esplosione della mobilità passiva verso la Romagna e la disperazione di malati e famiglie del medio/alto entroterra), illudendo, con emendamenti a mo’ di azzeccagarbugli, sulla loro maggior impossibile efficienza (dei 13 Ospedali chiusi, appunto) nel primo soccorso da brisciolini, con “personale proprio” di probabili strutture privatizzate.

La fotografia ad oggi del dramma sanitario in corso, a 2 giorni dalla imposizione di un Piano Sanitario disastroso nei punti cardine è già un’immagina in disfacimento: l’Ospedale di Cagli chiuso a fine 2015, e quel che rimane, è pressoché privatizzato (quello di Sassocorvaro totalmente privatizzato, salvo l’ACAP Ambulatorio per la continuità assistenziale), l’Ospedale di Fossombrone chiuso nello stesso periodo, è ridotto ad una specie di deserto/ambulatorio/cronicario dal nome ambiguo di “Ospedale di Comunità” che di Servizi Ospedalieri non ha più quasi nulla ed a cui non vengono concesse servizi pur deliberati, l’Ospedale Santa Croce di Fano, è pressoché smantellato a cominciare da reparti complessi di fondamentale importanza come, ad esempio la cardiologia, l’ortopedia, la pneumologia ecc.ecc. l’Ospedale di Pergola, ormai è stato risucchiato da quello di Urbino, che è diventato provvisoriamente ospedale unico di area vasta e subisce il pianto e stridor di denti delle enormi disfunzioni conseguenti con il Pronto Soccorso che esplode, ed i Posti letto introvabili, con camerette super riempite fuori norma anche fino a sei letti cadauna!

Le lungodegenze post/acuzie pubbliche attualmente cancellate nella medio/alta Valle del Metauro, insieme ai Punti di Primo Intervento, salvo quel poco che rimane del Pronto Soccorso di Fano i cui codici rosso/giallo stanno da tempo prendendo la via di Pesaro.

Le ambulanze di soccorso insufficienti per un giusto e rapidissimo soccorso(meno rapido con l’andare del tempo!) sempre più scarse, e sempre più spesso senza l’indispensabile medico a bordo, assolutamente necessario per garantire la funzionalità della rete clinica di emergenza rapida.

Gli ambulatorietti Acap, in sostituzione degli eliminati validi PPI, negli Ospedali cronicario di Comunità, quasi sempre non risultano consoni alle necessità serie che lì si palesano, per una soluzione risolutrice. Troppa gente, poi, se la deve cavare da sola (si, da sola!) per trovare un vicino Pronto Soccorso, e chi non ha un accompagnatore se la vede brutta!

Le visite specialistiche da CUP troppo spesso inefficientissimo, a migliaia sono piazzate alle calende greche ed a distanze spesso sconfinate!! i malati e le famiglie spingono da tempo alla mobilitazione!! ed il grido di dolore lo abbiamo raccolto solo noi del comitato regionale, in un silenzio tombale con le conferenze dei sindaci tenute fuori da ogni parere sul piano sanitario 2019/21.

Tal Piano Sanitario 2019/21 è una autentica “mazzata”, per la salute della Vallata del Metauro e per le Marche. La novità “sfida della nuova organizzazione sanitaria” (parole testuali del Piano) del Grande Nuovo Capolavoro firmato Pd, Udc, Verdi, Socialisti è il lancio della medicina territoriale (comprensiva della tanto agognata tiritera dei cronicari, esaltati con triste convinzione anche dalla Triplice Sindacale!!), con infermieri di famiglia superman (detti “case manager”), magari risucchiandoli da quei rari esistenti negli Ospedali od ex Ospedali. Case Manager che entrano nelle case a risolvere “problemi”, cioè le miriadi di casi più disparati, ma incredibilmente in assenza di un ospedale “filtro” vicino! Tali infermieri(detti anche di comunità!) coordinati seduta telefonica stante SOLO dai medici di famiglia, già oberati e concentrati per il super lavoro nei loro ambulatori, cosa volete che risolveranno di sostanzioso e vitale?.

Non mancheranno, in tal Nuovo Piano Sanitario, però, brigate di costosissimi Assistenti Sociali, Psicologi, Educatori professionali ecc.ecc. e chi più ne ha più ne metta! Senza più i vitali Ospedali Pubblici di vicinanza e di importante filtro, come erano, in Provincia di Pesaro, quelli di Fossombrone, Cagli, Sassocorvaro, Pergola ed il più specializzato Santa Croce di Fano con i suoi reparti complessi, e con un solo maxi ospedale/ calderone provinciale come sarà quello di Muraglia di Pesaro tutto questo iper esercito “casalingo” (che vedrà lo sviluppo fantastico della medicina di iniziativa – quella che (sic!) previene nelle case-, rispetto alla precedente medicina d’attesa – quella di recarsi all’ospedale solo quando si sta male-, dovrebbe, secondo il potere regionale, risolvere il problema sanitario marchigiano, peraltro già fallito in Toscana, andando incontro ai “bisogni collettivi”. Sarebbe, tale sfida alla Ceriscioli & C., una autentica catastrofe! Proprio per tutto quanto sopra detto è stata da noi (e da solo noi, esattamente come avvenne il 28 gennaio all’approvazione della Bozza del Piano in Giunta regionale!!) indetta la manifestazione sit-in di martedì 4 febbraio, alle ore 10, ad Ancona sotto le finestre di quel Ceriscioli (Pd) ed, in particolare, di quel Talè (il delegato alla sanità) a cui abbiamo recentemente chiesto di darsi da fare, anche come esponente di Italia Viva, per far rinviare, mutandolo di 180 gradi, il disastroso Piano Sanitario alla prossima legislatura, ma che, invece, ambedue, vanno avanti come gli arieti esaltando quello che noi deprechiamo. Ma anche gli arieti prima o poi troveranno un muro che li ricaccerà nell’ovile, spinti dal voto del popolo.

*Presidente del Comitato Pro Ospedali pubblici Marche

 

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