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Emergenza Coronavirus, chieste misure straordinarie a sostegno degli imprenditori danneggiati

Emergenza Coronavirus, chieste misure straordinarie a sostegno degli imprenditori danneggiati

I consiglieri regionali Talè e Urbinati hanno presentato una mozione in Regione

ANCONA – “La tutela della salute prima di tutto, ma servono subito anche misure straordinarie a sostegno degli imprenditori marchigiani che stanno subendo gravi contraccolpi dall’emergenza Coronavirus”.

E’ la linea dei consiglieri regionali Federico Talè e Fabio Urbinati, che nella giornata di martedì hanno depositato una mozione, la numero 613, che va proprio in questa direzione. “Nel nostro atto di indirizzo – spiegano i due esponenti di Italia Viva – si rileva che oltre a mettere in atto ogni misura idonea a fronteggiare la delicata situazione sanitaria, creando il più possibile per le Marche una cintura di sicurezza contro il Coronavirus, è altresì necessario sostenere tutte le imprese della regione che subiscono o che subiranno un danno a causa dell’epidemia.

Per questo, nel dispositivo, s’impegna la giunta a predisporre misure straordinarie di tutela economica per le aziende e le attività già alle prese con le conseguenze negative prodotte dalla crisi sanitaria o che si troveranno a farci i conti nelle prossime settimane. Si prevede, inoltre, la necessità di richiedere al Governo centrale lo stanziamento di risorse per fronteggiare, accanto all’emergenza salute, anche le ripercussioni economiche sulle aziende marchigiane”.

“Purtroppo – aggiungono Talè e Urbinati – autorevoli testate finanziarie hanno già lanciato l’allarme sul rischio di recessione tecnica per l’Italia a causa degli effetti del Coronavirus sull’economia. Ciò, per la combinazione di diversi fattori: la restrizione della mobilità, il blocco del lavoro, l’interruzione delle catene di forniture e i timori che scoraggiano il turismo. E le aziende marchigiane di numerosi settori non rimarranno certo immuni da tali problematiche. Pensiamo, ad esempio, a quelle dell’import export; a quelle del comparto tessile, abbigliamento e calzature, già alle prese con difficoltà di approvvigionamento di materie prime dalla Cina; e a quelle che hanno nel Paese asiatico un importante acquirente dei loro prodotti. Senza considerare le ricadute in ambito turistico e culturale e sul relativo indotto: agenzie di viaggio, albergatori, ristoratori, commercianti, siti museali, associazioni teatrali…”.

“Il mondo del lavoro – concludono i due consiglieri di Iv – rischia di pagare un conto altissimo e Regione e Stato centrale devono adottare in fretta iniziative in grado di fronteggiare lo scenario di grave crisi economica che si va profilando”.

 

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