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Venerdì al Palazzetto Baviera di Senigallia incontro con Patrizia Lo Conte e Alfonso Napolitano su “Foto-storie e Foto-dinamica”

Venerdì al Palazzetto Baviera di Senigallia incontro con Patrizia Lo Conte e Alfonso Napolitano su “Foto-storie e Foto-dinamica”

SENIGALLIA – Nell’ambito degli incontri programmati per l’anno accademico 2019/2020 della Libera Università per Adulti – Senigallia, venerdì 7 febbraio, al Palazzetto Baviera, alle ore 16,30, ci sarà l’incontro sul tema “Foto-storie e Foto-dinamica” con Patrizia Lo Conte e Alfonso Napolitano collaboratori del Musinf di Senigallia. L’appuntamento culturale rientra nelle Lezioni di Storia della Fotografia che da anni si tengono in collaborazione con il Museo Comunale della Fotografia e dell’Arte Moderna di Senigallia, ideate dallo scomparso prof. Carlo Emanuele Bugatti.

I temi particolarmente interessanti proporranno ai presenti, attraverso un profilo storico ed una serie di immagini, nuovi indirizzi di pratica fotografica che, nonostante si basino su regole universali, presenteranno l’attualità di scelte artistiche da parte dei due docenti in continua evoluzione e sperimentazione. La ricerca di un mondo sempre più interiore e personale, fa sempre più da “apri pista” ad una soluzione universale delle passioni e tendenze umane.

E mentre ad Alfonso Napolitano non interessa tanto la fotografia in sé, quanto l’azione del fare fotografia, perché da sempre ha utilizzato la sua macchina fotografica analogica (Mamija) con il suo peso, la sua consistenza e la sua meccanica per fare arte: insomma un’arma da caccia e da battaglia, una macchina per piegare, conquistare, forgiare il reale; a Patrizia Lo Conte la fotografia interessa perché deve essere un racconto dei sentimenti e delle emozioni. I personaggi che animano il lavoro dell’obiettivo fotografico, usato con passione, diventano protagonisti di storie vere o immaginarie. Si esprimono attraverso le loro caratteristiche che vanno dallo sguardo enigmatico, al fiero piglio di una donna in nero e di una in bianco che escono da un buio inquietante. Insomma la fotografia come racconto di immagini dell’anima attraverso la materialità della vita.

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