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“Il diritto negato”, l’avvocato Paradisi ospite martedì alla Camera dei Deputati con il giornalista Giuli

“Il diritto negato”, l’avvocato Paradisi ospite martedì alla Camera dei Deputati con il giornalista Giuli

Confronto sulla legittima difesa insieme al capogruppo della Lega Molinari  e all’avvocato Paolini della Commissione Giustizia

SENIGALLIA – Approda a Roma, alla camera dei Deputati, la querelle sulla natura dell’istituto della legittima difesa. L’occasione per rilanciare il grande tema mai affrontato dal parlamento è la presentazione alla Camera del libro “Il diritto negato”, edito da Giappichelli, del senigalliese Roberto Paradisi, avvocato penalista, dottore di ricerca in filosofia del diritto e assistente all’Università di Perugia.

L’avvocato sarà ospite martedì prossimo alle 16 del gruppo alla Camera della Lega in un convegno organizzato dal deputato Luca Paolini, avvocato e membro della Commissione Giustizia della Camera, alla presenza anche del capogruppo on. Riccardo Molinari.  Introdurrà i lavori e modererà l’incontro il giornalista Alessandro Giuli, volto noto di Rai 2 (è il co-conduttore del format “Povera Patria”) ed editorialista di Libero. La conferenza, che si terrà presso la sala “Salvadori”, sarà l’occasione per fare un primo bilancio sulla recente riforma approvata lo scorzo marzo. Il libro, che affronta in termini anche storici e filosofici il tema della legittima difesa, evoca un ritorno alla antica concezione naturalistica dell’istituto.

“Sarà l’occasione – ci ha detto l’avvocato Roberto Paradisi – per ricordare che, ancora oggi, la legittima difesa viene inquadrata, secondo una impostazione culturale fascista, quale mera “concessione” dello Stato non riconoscendo il regime di allora alcuna tutela ai diritti individuali naturali. Io credo invece, ed è questa la tesi del mio libro, che in linea con il pensiero giuridico greco, romano e cristiano la legittima difesa debba essere riconosciuta quale diritto innato dell’individuo che, laddove si difenda da un aggressione, non può dunque essere indagato in termini automatici solo per aver esercitato una prerogativa naturale dell’uomo”.

 

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