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Il diritto al divertimento: dopo la tragedia alla Lanterna Azzurra da Senigallia parte un monito

Il diritto al divertimento: dopo la tragedia alla Lanterna Azzurra da Senigallia parte un monito

Questa mattina la manifestazione in occasione del primo anniversario della tragedia di Corinaldo. Tavola rotonda con il Garante dei diritti, Andrea Nobili, che ha illustrato il “Codice etico dell’intrattenimento – Regole per i locali a tutela dei minori”

SENIGALLIA – Il dovere delle responsabilità ed il diritto al divertimento. Un binomio imprescindibile che ha sostanziato l’incontro al teatro “La Fenice” di Senigallia, organizzato nell’ambito delle iniziative in occasione del primo anniversario della tragedia presso la discoteca di Corinaldo.

Nel suo intervento di apertura il presidente del Consiglio regionale, Antonio Mastrovincenzo, ha evidenziato che “al centro di questa giornata c’è la parola “futuro”.  E proprio al futuro  in questi anni abbiamo dedicato la massima attenzione  anche nel nostro lavoro in Consiglio, pensando soprattutto ai giovani. Lo abbiamo fatto approvando provvedimenti significativi come  le leggi sul contrasto al cyberbullismo ed alla ludopatia e quelle che hanno creato la rete delle città sostenibili amiche dei bambini  ed istituito  il Parlamento dei giovani”. Secondo il presidente è proprio “con il contributo delle nuove generazioni che possiamo costruire una società migliore, fondata su valori come la solidarietà, il rispetto dell’altro, la sostenibilità, la legalità. Continuiamo a lavorare interpretando questi valori, tenendo sempre vivo il ricordo dei ragazzi che hanno perso la vita a Corinaldo”.

“Il dolore che ha segnato a fondo l’anima della nostra comunità con la tragedia della Lanterna Azzurra – ha affermato il sindaco di Senigallia, Maurizio Mangialardi – è ancora forte nei nostri cuori, perché questa immane e incalcolabile tragedia  è entrata per sempre dentro ciascuno di noi, dentro ogni famiglia. Oggi è il momento della commemorazione, certo, ma è anche l’occasione per costruire insieme ai giovani una riflessione sul divertimento consapevole e responsabile, che parta dal dialogo e dalla riscoperta della capacità di parlarsi tra genitori e figli, tra istituzioni e giovani, per confrontarci sui valori che ci uniscono e sulle azioni da mettere in atto affinché tragedie simili non si verifichino mai più. Dialogo è la parola chiave per uscirne insieme e guardare avanti, tanto che oggi siamo qui, insieme al Cogeu e alla Regione Marche, non per una semplice iniziativa,  ma per un progetto che pur nato da un dramma,  vuole dare un contributo importante a livello nazionale. Credo, anzi, che proprio una giornata come quella odierna possa trasformare questo anniversario in un momento di ricordo, ma anche di dibattito volto a rispondere con soluzioni concrete al sacrosanto diritto dei giovani a divertirsi in piena e totale sicurezza. Una sorta di primo maggio inerente la sicurezza degli spazi ludici, che passo dopo passo, seme dopo seme, coltivi la memoria e il ricordo di ciò che è stato e, allo stesso, tempo costruisca un ponte verso il futuro. Ma è evidente che tutto questo non può avvenire senza il coinvolgimento pieno, non solo formale, di giovani con la voglia e il coraggio di diventare protagonisti e artefici dei processi che attraversano i loro mondi. Anche perché, oggi più che mai, sono convinto che è da questa generazione, così segnata dal dolore, che abbiamo bisogno di ripartire. Una generazione che voglio personalmente ringraziare, nei confronti della quale troppo spesso si punta il dito e che, invece, proprio nei momenti più difficili, ha sempre dimostrato di saper dare il meglio”.

Una giornata di riflessioni e progettualità che, attraverso una tavola rotonda, si è anche soffermata sul problema della sicurezza, prendendo come riferimento il  “Codice etico dell’intrattenimento – Regole per i locali a tutela dei minori”, sottoscritto lo scorso giugno dal Garante dei diritti, Andrea Nobili, dal direttore generale Confcommercio Marche centrali, Massimiliano Polacco, e dalla presidente del Cogeu (Comitato unitario genitori), Luigina Bucci.

“Quella di oggi, a distanza di un anno dalla tragedia che ha colpito anche la città di Senigallia – sono parole del presidente della Commissione regionale sanità, Fabrizio Volpini –  non va vista come una semplice giornata commemorativa, ma come un momento di confronto volto a migliorare la conoscenza e la sicurezza dei ragazzi. Non possiamo negare i giusti momenti di svago, ma dobbiamo attivare tutti gli strumenti a disposizione, affinché non abbiano più a ripetersi situazioni limite che vadano a ledere  l’incolumità dei  nostri giovani. Il codice è sicuramente una delle buone pratiche da mettere in atto”.

Nel corso della tavola rotonda, il Garante regionale dei diritti, Andrea Nobili, ha tenuto ad evidenziare come lo stesso codice  sia “frutto di una riflessione attenta sulle dinamiche che riguardano il divertimento e di una condivisione a tutto campo con quanti lavorano ed intervengono in questo ambito. Siamo riusciti ad elaborare un codice che, senza nessuna imposizione di tipo normativo, fornisce alcune linee di condotta e buone pratiche di prevenzione che auspichiamo possano incontrare nuove adesioni da parte di tutti quelli che hanno a cuore la sicurezza ed il futuro dei  ragazzi”.

Aspetti centrali, conformità degli spazi, salubrità dell’ambiente, sicurezza, programmazione consapevole, collaborazione con le forze dell’ordine, utilizzo di personale qualificato, contrasto all’uso di droghe e abuso di alcool, corretta comunicazione, tutela assicurativa e utilizzo di un segno distintivo per le strutture che ritengono di aderire al codice.

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Nella notte Corinaldo ha ricordato le giovani vittime della tragedia alla Lanterna Azzurra

 

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