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Troppi lavoratori vittime di incidenti, da Rifondazione un appello: “La strage va fermata”

Troppi lavoratori vittime di incidenti, da Rifondazione un appello: “La strage va fermata”

FALCONARA – Si svolgeranno lunedì mattina, alle ore 10, nella chiesa parrocchiale di San Giuseppe, in via Italia, a Falconara, i funerali di Giovanni Battista Cascone, il ventinovenne deceduto martedì pomeriggio in un’esplosione avvenuta a Monte Urano, nell’area di servizio di un distributore di carburanti.

E dopo questa nuova tragedia c’è da registrare un intervento della Federazione di Ancona del Partito della Rifondazione Comunista.

“Anche in questo mese di novembre – si legge nel documento diffuso dal Prc – siamo costretti a piangere altri lavoratori morti durante il loro lavoro. Solo nella giornata di martedì 19 novembre due sono stati gli episodi di infortuni sul lavoro, uno gravissimo dove ha perso la vita il giovane falconarese Giovanni Battista Cascone che stava lavorando alla manutenzione di una pompa di benzina a Monte Urano, e l’altro fortunatamente meno grave  avvenuto a largo del porto di Ancona dove un lavoratore è rimasto gravemente ustionato mentre utilizzava acido solforico su una portacontainer.

“Solo nel primo semestre del 2019 sono stati denunciati 482 infortuni mortali sul lavoro. Allora ci chiediamo se dal governo questo argomento interessi qualcosa oppure lor signori pensano esclusivamente all’andamento dei conti pubblici? Nulla è stato fatto, a livello politico, per diminuire questi incontrovertibili dati, eppure si continua a dire che l’Italia è un grande paese industriale e deve rimanere competitivo. A scapito dei lavoratori aggiungiamo noi.

“In questi giorni – si legge sempre nel documento diffuso da Rifondazione Comunista – è uscito uno studio redatto dall’Ires Cgil sui dati Inps da dove emerge, inquietante, una crescita vertiginosa del lavoro precario, che coinvolge un terzo degli occupati , soprattutto quelli giovani, e una desolante situazione salariale dove oltre il 40% dei lavoratori percepisce meno di 15 mila euro lordi e il 28% di questi addirittura meno di 10 mila.

“È  chiaro che in situazioni simili  aumenta la “disponibilità” a mettersi a rischio, per poter guadagnare qualche euro in più  o ad aver rinnovato per qualche altro mese il contratto. E’ ora di smetterla di far finta di non vedere quello che sta accadendo!

“Denunciare  è importante ma di più ancora bisogna riprendere il conflitto su diritti e salario.

“Non aspettiamo  le prossime vittime  prima di dichiarare uno sciopero generale per i diritti, la sicurezza, il salario. Sono i lavoratori  che fanno davvero crescere la nostra Italia. Basta con il silenzio e basta ipocrisia! Come Partito della Rifondazione Comunista ci sentiamo impegnati – conclude la nota – a sostenere questa lotta. Al governo  e alle  istituzioni locali chiediamo risposte e fatti”.

 

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