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La magnificenza di Senigallia passa da un’idea sconvolgente per Palazzo Gherardi

La magnificenza di Senigallia passa da un’idea sconvolgente per Palazzo Gherardi

La proposta shock suggerisce di demolire il primo porticato dell’ex liceo e di ricostruirlo fedelmente, inalterato nella forma architettonica dei prospetti, con un piano in più e troncato di 7 arcate che vengono recuperate su un’estensione ruotata di 90 gradi, parallela alla dimensione maggiore di piazza Simoncelli. La via sul fiume, un percorso di grande suggestione per senigalliesi e turisti

SENIGALLIA – Dopo il crollo di alcuni pezzi di intonaco dallo storico Palazzo Gherardi, nel centro di Senigallia, il Comune ha deciso di transennare i parcheggi per gli scooter che si trovano nell’area sottostante.

Un fatto di cronaca che riapre il dibattito sul futuro dello stesso Palazzo Gherardi. Riteniamo quindi interessante riproporre un intervento dell’ingegner Paolo Landi, una delle menti più aperte, in campo tecnico, della nostra città, da noi pubblicato venerdì 2 agosto 2013.

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di PAOLO LANDI

SENIGALLIA – Un’idea apparentemente folle come, a prima vista, potrebbe sembrare dal titolo, non desterà solo stupore e curiosità, ma anche un forte rigetto in chi a prescindere, senza plausibili motivazioni, intende difendere, ad ogni costo e per partito preso, le ragioni della memoria storica, anche davanti a scelte che non lasciano pratiche alternative.

La proposta shock suggerisce di demolire il primo porticato dell’ex liceo e di ricostruirlo fedelmente, inalterato nella forma architettonica dei prospetti, con un piano in più e troncato di 7 arcate che vengono recuperate con altre 7 aggiuntive su un’estensione ruotata di 90 gradi, parallela alla dimensione maggiore di piazza Simoncelli.

Questa idea, tutt’altro che peregrina, nasce per trovare una soddisfacente soluzione a diverse problematiche tra loro interferenti, in chiave sinergica, che investono palazzo Gherardi, la piazza e un inedito e suggestivo nuovo percorso passeggiata tra la città antica e il porto.

Piazza Simoncelli oggi altro non è che un parcheggio su cui affacciano prospetti non omogenei e di scarsa qualità architettonica, un “non luogo”, come fu definita da Cervellati, anche se la soluzione da lui prospettata, e respinta dalla città, di riempire completamente quel vuoto, solo perché storicamente vissuto, non avrebbe mai prodotto il salto di qualità sperato. Una edificazione parziale, con una costruzione che ripropone la linea e la filosofia dei portici, potrà rappresentare, invece, la soluzione ottimale che meglio di qualsiasi altra potrà ricercare il miglior progetto possibile di riqualificazione della piazza in un contesto di autosostenibilità economica.

Chi ritiene di voler recuperare palazzo Gherardi, cosi come è, con un intervento di solo ripristino conservativo è probabilmente inconsapevole dell’inattualità del progetto, improponibile senza l’ausilio di corposi finanziamenti pubblici, ormai inaccessibili e destinati a diventare ricordi. del passato Perseverando su questa strada, sarà ineluttabile un destino di crescente e rovinoso degrado, con buona pace di chi, lungi dalla realtà, pensa persino di vincolare il palazzo con qualche lacciolo in più come destinazioni d’uso particolari, lontane dalle logiche commerciali.

E’ fuor di dubbio che questo palazzo necessità di interventi non rinviabili e l’unica ipotesi ancora accettabile rimane quella della demolizione con ricostruzione e ampliamento, dove alla superficie esistente se ne dovrà integrare altra aggiuntiva per costruire un’operatività sostenibile.

Solo in questo modo si riusciranno a trovare le motivazioni per imprenditori e acquirenti degli spazi incrementati, vantaggi per le proprietà esistenti, amministrazione compresa, che, senza costi, conserveranno identiche superfici rinnovate e con la città che potrà avvalersi di nuove opere di urbanizzazione da finalizzare alla riqualificazione dell’asta fluviale con la realizzazione delle passerelle.

Questa soluzione conserverà la piazza restringendola e allungandola, la migliorerà con un restyling estetico che interverrà sui lati corti eliminando quello sul fiume e uniformando quello opposto grazie alla riduzione dell’estensione che prospetterà un solo edificio, costruirà un nuovo lato lungo omogeneo con un fabbricato avanzato con le linee e le caratteristiche dei portici e lascerà inalterato unicamente il lato su via Marzi con le sue marcate difformità, schermate e stemperate dalla fila dei platani e mantenendo la visuale abbassata per l’effetto della percorrenza sotto il porticato.

Anche la forza della veduta frontale con la nuova apertura a mare, percepita già da oggi, nella sua bellezza, attraverso il modesto varco tra palazzo Gherardi e il caffè Italia, contribuirà sensibilmente a distogliere l’attenzione dal prospetto debole della piazza. L’attuale parcheggio non andrà perso, ma ampliato e interrato, su uno o due livelli, condizioni geologiche permettendo, diviso fra fruizione pubblica e privata a servizio delle residenze sovrastanti e vicinali. L’eventuale ritrovamento di reperti archeologici non dovrà essere considerato un impedimento ma, come ormai spesso avviene, una opportunità a cui il progetto avrà modo di potersi adeguare.

La valenza della nuova piazza salotto si rifletterà come tappa e parte integrante del suggestivo percorso passeggiata che, in appena 300 metri, congiungerà piazza Roma alla darsena Bixio con un tragitto stupefacente diretto e agevole, attraverso l’intersezione tra le barriere fiume e ferrovia, dove le difficoltà sembravano insormontabili, con una proposta che non nasce dalla pianificazione ufficiale, deficitaria nelle previsioni di nuovi collegamenti tra centro e mare, ma da un’idea estrapolata da una simulazione di un disegno strategico della città. Su queste basi si dovranno rivedere alcune scelte della programmazione ufficiale. quali l’orribile ponte di sbarramento a fianco della ferrovia, la passerella aerea, elegante ma impraticabile, e l’accesso brutto e complicato tra porto e statale, opere che, se realizzate, mortificheranno inesorabilmente la città.

Si dovranno invece introdurre obiettivi alternativi e qualificanti, già ampiamente documentati nei numeri precedenti dell’Altro Giornale, dove si sono evidenziati anche i relativi vantaggi estetici, funzionali e di costo, come una accessibilità diversa con la statale, il ponte sulla congiunzione naturale dei lungomari e nuove monumentalità per la ciminiera e la piazza d’acqua da costruirsi sulla darsena Bixio.

Immaginiamo la nuova passeggiata sull’asse del cuneo visuale magistralmente esaltato dalla foto a volo d’uccello e coincidente con l’asta fluviale con un effetto dinamico dipendente dal senso di percorrenza, convergente, dal mare al centro, con il termine naturale del porto sulla città antica aperta dal nuovo portico e, viceversa, divergente, dal centro al mare, dove la città vecchia va a confondersi e a sfumare nel porto. Questa via, attraverso il fiume fotografa una successione di identità e scenografie urbane tutte diverse che si alternano repentinamente da uno spazio all’altro e ha le carte in regola per diventare la prima attrazione della città e un brand eccezionale per promuovere Senigallia.

Simuliamo la passeggiata partendo da piazza Roma, dopo appena 50 metri, attraverso via Maierini, ci troveremo subito sulla nuova piazza Simoncelli, tra tavoli all’aperto e dehors, accompagnati dalla inedita palizzata dei portici fino all’angolo del caffè Italia dove la platea si eleverà fino alla sponda fluviale inquadrando uno scenario mozzafiato a 360 gradi con a destra il Foro Annonario, a sinistra la nuova piazza sul fiume con la prospettiva incantevole di tutti i portici, il canale, le banchine, le piccole imbarcazioni, la passerella lignea e lo sfondo del ponte Garibaldi monumentale, di fronte l’orizzonte marino, verso il quale si procederà attraverso la seconda passerella sospesa in asse al fiume che salterà sulla sponda opposta in via Dogana vecchia dopo l’affaccio singolare e dominante sul nuovo canale attrezzato, che, contestualmente con i percorsi di via Perilli, creerà un unico collegamento diffuso e armonico.

Con gli attraversamenti in sottovia di statale e ferrovia da piazzale Cairoli si raggiungerà il capolinea straordinario della darsena Bixio, la nuova piazza d’acqua, cuore e centro gravitazionale della città turistica e punto d’incontro naturale tra i lungomari e il centro città, abbracciato dalla sagoma aperta, agile ed elegante del nuovo ponte e sorvegliato dalla piattaforma sulla ciminiera che per nessuna ragione al mondo dovrà essere abbattuta. Il percorso inverso dal porto al centro creerà ancora sensazioni esaltanti e diverse, per l’assimetria degli scorci, in una girandola di emozioni straordinarie.

Senigallia deve solo scegliere l’obiettivo da raggiungere con la consapevolezza di un risultato banale o eccellente, indipendente da questioni economiche, ma definito solo da scelte, che in un solo istante, possono spostare la bilancia verso l’una o l’altra opzione, decretando un suicidio politico senza alibi o il pieno successo.

 

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