AREA ESINONEWSPOLITICA

La denuncia di Rifondazione Comunista: “L’indifferenza rischia di trasformare l’Api nell’Ilva della Vallesina”

La denuncia di Rifondazione Comunista: “L’indifferenza rischia di trasformare l’Api nell’Ilva della Vallesina”

CHIARAVALLE – “Domani, 26 novembre – si legge in un intervento di Rifondazione Comunista -,  si riunirà il Consiglio comunale di Chiaravalle. Un ordine del giorno nutrito e vario impegnerà i consiglieri, financo una mozione per disciplinare negli spazi pubblici le “cicche di sigaretta”, testimonianza di un’attenzione ai temi ambientali al limite dell’acribia.

“Difficile perciò non stupirsi della contemporanea indifferenza per altri, riteniamo egualmente importanti, problemi – si legge sempre nell’intervento del Prc – che in riferimento alla salute pubblica, alla salubrità dell’aria riguardano il nostro territorio. Oltre un mese fa abbiamo inviato al Presidente del Consiglio comunale e a tutti i capi gruppo (con preghiera di inoltrarlo a tutti i consiglieri) una proposta di ordine del giorno che abbiamo definito “d’iniziativa popolare (perché sottoscritto da un centinaio di cittadini), affinché si discutesse e decidesse l’azione del Comune di Chiaravalle  relativamente al prossimo rinnovo della concessione di raffinazione all’ API di Falconara in scadenza all’ inizio del prossimo anno.

“Questione, riteniamo, di grande impatto con la nostra città, non a caso inserita nella cosiddetta  Aerca (area ad elevato rischio di crisi ambientale)  in  cui il petrolchimico  rappresenta uno dei principali insediamenti  pericolosi. Invece su questo solo indifferenza. Non solo, in questi oltre trenta giorni, non abbiamo ricevuto nessun riscontro, nemmeno quelli burocratici, che di solito le amministrazioni debbono ai cittadini. Scortesia istituzionale, in primis del Presidente del consiglio Comunale, e pure, a nostro giudizio violazione, se non formale, sostanziale dello Statuto Comunale che prevede tempi e modalità ma soprattutto il dovere di risposta alle istanze dei cittadini.

“Tutto questo dispiace ma non mina la nostra volontà di portare all’ attenzione della città questo grave problema e di mobilitare i cittadini perché prima del rinnovo i soggetti chiamati a decidere, innanzitutto il governo, si confrontino con il territorio e i cittadini, dando risposte e certezze sulla salute e sulla sicurezza, prima che l’ Api diventi l’ Ilva della Vallesina. Nelle prossime settimane – conclude la nota di Rifondazione Comunista – attiveremo iniziative in tal senso, a cominciare da un incontro con il professor Andrea Micheli che ha diretto l’indagine epidemiologica sui rischi di questo impianto e, in seguito, pubblicato studi e ricerche, che ci offrono dati preoccupanti e stimolano l’impegno urgente a modificare “lo stato di cose presenti”.

 

Ag – RIPRODUZIONE RISERVATA - www.laltrogiornale.it