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Da Senigallia un appello alle Istituzioni: “Accantonate il progetto presentato per il ponte 2 Giugno”

Da Senigallia un appello alle Istituzioni: “Accantonate il progetto presentato per il ponte 2 Giugno”

Alcuni cittadini senigalliesi operanti nell’ambito delle professioni – architetti, ingegneri, geologi ecc. – e nel settore culturale, hanno anche chiesto di “consentire alla comunità di manifestare la propria opinione e i propri sogni”

SENIGALLIA – Le recenti informazioni ed immagini diffuse sui vari organi di informazione, concernenti il progetto del nuovo ponte 2 Giugno, hanno indotto molti senigalliesi ad assumere una decisa posizione critica verso la proposta presentata dal Consorzio di Bonifica, per conto della Regione.

La sintesi delle ragioni e delle richieste alle Istituzioni sono contenute nel testo di un appello, firmato da cittadini senigalliesi operanti nell’ambito delle professioni – architetti, ingegneri, geologi ecc. – e nel settore culturale.

Appello già firmato da Margherita Abbo, Alberto Bacchiocchi, Giacomo Barucca, Alice Bini, Lorenzo Campodonico, Maria Rosa Castelli, Massimo Conti, Paolo Landi, Marco Lion, Catia Tombesi, Gilberto Mancini, Nazzareno Petrini, Marcello Principi, Roberto Serenelli, Raffaele Solustri, Matteo Spadoni Santinelli, Massimo Spadoni Santinelli, Aurora Zoppini.

“Il progetto del nuovo ponte sul Misa – si legge nell’appello -, che connetterà la Città al quartiere Porto, recentemente presentato ai cittadini sui mezzi d’informazione, non possiede alcun requisito per costituire la connessione qualificata dei due organi urbani, ora in buona salute.

“Appare una protesi inerte e non un tessuto vitale, un innesto incompatibile e rigettabile che la Città non è stata chiamata a condividere e dal quale immunizzarsi.

“Il nuovo ponte del Corso è un manufatto candidato a divenire un elemento dell’identità urbana al pari della Rocca Roveresca, dei Portici Ercolani, della Piazza del Duomo, del Foro Annonario, della Rotonda a Mare, perciò è inaccettabile che la sua realizzazione non sia il frutto del contributo della Città.

“Richiediamo alle Istituzioni di accantonare il progetto presentato e di consentire alla Comunità che amministrano di manifestare la propria opinione e, perché no?, i propri sogni”.

 

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