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La denuncia di Rifondazione: “A Chiaravalle giovani lasciati senza stimoli, occasioni, opportunità e ascolto”

La denuncia di Rifondazione: “A Chiaravalle giovani lasciati senza stimoli, occasioni, opportunità e ascolto”

Presa di posizione dopo che la Giunta comunale ha deciso di togliere alcune panchine in Via della Resistenza, lungo la ciclopedonabile

CHIARAVALLE – Il Partito della Rifondazione Comunista torna a far sentire la sua voce sulla querelle delle panchine della ciclopedonabile che porta al Parco Allende e da qui parte per una riflessione più allargata sulla situazione dei giovani a Chiaravalle.

“Nei giorni scorsi la Giunta comunale – si legge in una nota – ha deciso di togliere alcune panchine in Via della Resistenza situate lungo la ciclopedonabile che porta al Parco Allende. Motivo dichiarato di questa scelta il fatto che erano spesso utilizzate da gruppi di giovani poco attenti a non sporcare il luogo e a sera poco rispettosi del riposo degli abitanti delle case vicine. Qualcuno ha sottolineato che spesso le stesse panchine erano utilizzate dalle “badanti “ nelle poche “ore d’aria” che le famiglie (sic) concedono, anch’esse, è stato detto , poco attente  alla pulizia dell’arredo urbano.

“Molti hanno plaudito al gesto che a noi – si legge sempre nella nota di Rifondazione Comunista – ricorda le “gloriose azioni” del sindaco di Treviso Gentilini (quello della caccia ai poveri e ai barboni) e quelle delle amministrazioni falconaresi che non si sono vergognate di mettere manifesti cubitali per illustrare le ruspe contro i rom e la disperazione di bimbi e donne rimaste senza un tetto o di sopprimere decine di panchine e chiudere fontanelle.

“Noi pensiamo sia una sconfitta ed una “struzzaggine”. Basta girare per la città, soprattutto di sera, per vedere decine di gruppi di giovani, quasi tutti minorenni, in luoghi più o meno appartati, “costretti” al nulla e all’inedia. Una parte importante del nostro futuro lasciata senza stimoli, occasioni e senza opportunità. Soprattutto senza ascolto. Occorrerebbe invece organizzare una grande inchiesta sulla condizione giovanile attraverso la quale far diventare quei giovani protagonisti e cercare di trasformare le loro idee in fatti.

“Togliere quelle panchine non educa marginalizza e il fatto che conquisti qualche “like “ sui social accanto a commenti ringhianti e sciocchi, semmai dovrebbe essere un ulteriore motivo di riflessione sul degrado civile della nostra comunità e sulla scarsezza di anticorpi di solidarietà e di comprensione che pure erano la cifra distintiva della nostra città. All’Amministrazione comunale – conclude Rifondazione Comunista – sollecitiamo  un gesto d’intelligenza, rimetta quelle panchine e nell’occasione trovi il modo di incontrare quei giovani (e pure quelle badanti) con chi abita in quella via per capire e fare insieme”.

 

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