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Aset fa ricerca con l’Università di Urbino sul biometano: gli studi interessano anche danesi e canadesi

Aset fa ricerca con l’Università di Urbino sul biometano: gli studi interessano anche danesi e canadesi

FANO – Alcune prestigiose Università fra il Nord Europa e il Canada si stanno interessando alle ricerche di Aset spa sulla fonte energetica rinnovabile del biometano. Due studi sul tema sono stati presentati di recente alla diciassettesima edizione del simposio internazionale Sardinia 2019, International Waste Management and Landfill Symposium, a Santa Margherita di Pula in provincia di Cagliari, la più prestigiosa e rilevante rassegna tecnico-scientifica al mondo nel settore della gestione integrata dei rifiuti e della discarica sostenibile. Entrambi gli studi sono il frutto della collaborazione tra l’unità di ricerca in ingegneria sanitaria-ambientale dell’Università di Urbino Carlo Bo, coordinata dal docente Fabio Tatàno, Aset spa e l’agenzia ambientale Arpam – Osservatorio regionale rifiuti, con il supporto di Massimiliano Boccarossa.

«Un grande onore, per me e per tutti noi, poter contribuire in modo significativo alla ricerca scientifica su un settore strategico e di essere stati citati più volte durante un convegno tanto prestigioso», afferma il presidente di Aset, Paolo Reginelli. «Ulteriore elemento di soddisfazione – aggiunge Reginelli – è nel constatare che gli studi, finanziati in parte da Aset, peraltro anche a favore di assegni di ricerca per giovani e valide ricercatrici del dipartimento DiSPeA dell’Università di Urbino, sono stati apprezzati durante il convegno Sardinia 2019 con richieste di approfondimento da parte di prestigiosi professori dall’Università Tecnica di Danimarca e dall’Università di Montreal in Canada».

Una delegazione del gruppo di ricerca marchigiano è stata invitata dalla municipalizzata di Montreal a una visita alla discarica della città canadese, un impianto che ha capacità pari a 40 milioni di tonnellate, per confrontarsi su queste esperienze di ricerca condotte sul biometano e sull’interessante monitoraggio ambientale delle emissioni diffuse di biogas con la metodologia scientifica della camera di accumulo. Condotto ininterrottamente dal 2005 nella discarica a Monteschiantello, rappresenta un caso di studio unico a livello mondiale di costante e periodica attenzione al monitoraggio ambientale di una discarica.

Gli studi di ricerca applicata DiSPeA Uniurb-Aset  riguardano gli esiti delle prove effettuate con un impianto sperimentale localizzato nel laboratorio ambientale di Aset, denominato Bo-Aset, Biological Organic Anaerobic System for Energy Technologies (vedi foto), mediante il quale, simulando  sperimentalmente il processo (del tutto naturale) della digestione anaerobica da parte dei batteri già presenti nei substrati, è stata misurata la capacità di produrre biogas contenente biometano da diverse tipologie di biomasse e rifiuti organici di interesse per il territorio provinciale di Pesaro-Urbino e per l’intera regione. Questi dati di produzione di biometano hanno inoltre consentito di approfondire e conoscere meglio il contributo dei vari rifiuti alla produzione di biogas nella discarica controllata di Monteschiantello, al fine di migliorare e incrementare nel tempo la produzione di energia dal biogas di discarica e limitare al massimo le residue emissioni. Nel 2015, il Progetto di ricerca applicata Bo-Aset è stato selezionato tra le 12 good practices di collaborazione tra Università e imprese, su oltre 160 esperienze censite, da parte della Fondazione CRUI (Conferenza dei Rettori).

 

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