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Potere al Popolo: “La gestione urbanistica di Senigallia lontana anni luce dai reali bisogni della gente”

Potere al Popolo: “La gestione urbanistica di Senigallia lontana anni luce dai reali bisogni della gente”

Il movimento politico prende posizione sull’impianto per il trattamento dei rifiuti ipotizzato a Cesano

SENIGALLIA – Dal movimento politico Potere al Popolo di Senigallia riceviamo: “Riteniamo che la vicenda dell’impianto dei rifiuti del Cesano sia emblematica di una modalità di gestione politica della cosa pubblica giocata tutta all’interno dei palazzi  senza il minimo coinvolgimento dei territori e dei loro abitanti se non a pratiche ormai avviate. Si confezionano proposte, si intrecciano accordi, si firmano carte su progetti che incidono anche pesantemente nell’assetto urbanistico della città, su questioni in cui a trarne i maggiori vantaggi sono, non a caso, sempre i privati e a farne le spese invece sono la qualità della vita della collettività e la salvaguardia ambientale.

“Una pratica politica consolidata e che, purtroppo, spesso riescono a portare a termine nel silenzio generale. Questa volta è stato diverso. Questa volta sono stati beccati con le mani nella marmellata quando, per fortuna, il barattolo era ancora pieno.

“Di fronte ad un progetto di rilevante impatto ambientale che va ad insediarsi in un quartiere popolare inserito tra la ferrovia, la strada statale e l’autostrada, un progetto pieno, a nostro avviso, di elementi critici e poco chiari anche sugli effetti potenzialmente nocivi per la salute pubblica, un intero quartiere, anzi potremmo dire, una intera città, rispedisce il progetto al mittente, costringendo il sindaco Mangialardi a chiedere alla ditta ECO DEMOLIZIONI, “la disponibilità a sospendere il procedimento… e avviare un confronto con questo Ente allo scopo di valutare eventuali altre soluzioni alternative”.

“I cittadini hanno pertanto ottenuto una prima importante vittoria ma, come risulta chiaro dalla comunicazione del sindaco sopracitata, la cosa non finisce qui.

“Non ci interessa adesso entrare nelle questioni tecniche, lo faremo eventualmente nei contesti opportuni, ma fare una breve valutazione politica di una giunta e di una amministrazione, centrosinistra a guida Pd, che ci ha spesso abituato a questi colpi di teatro: progetti calati dall’alto intorno ai quali polarizzare il dibattito  scatenando la classica bagarre semplicistica tra gli amici (i buoni) e i nemici (coloro che si oppongono).
“Il deserto-parcheggio dell’area ex Sacelit Italcementi, dove sarebbe dovuta fiorire una megastruttura di mini appartementi, alberghi stellati e piazze panoramiche sono l’emblema di una gestione urbanistica del territorio lontana anni luce dai reali bisogni popolari e da quel “consumo zero” del territorio ripetuto fino alla noia nelle campagne elettorali.

“Per non parlare della questione fiume e delle politiche di intervento atte a prevenire disastri e tragedie come quella del maggio 2014. Fino ad arrivare al recente  progetto che stravolgerebbe tutta l’area dell’antistadio in prossimità del centro storico, dove è prevista la costruzione dell’ennesimo centro commerciale che andrà inevitabilmente ad ingolfare ulteriormente di traffico un’area strategica della città e a strangolare ciò che è rimasto del piccolo commercio del centro.

“In questo turbinio di vicende che stravolgono o tentano di stravolgere equilibri urbanistici e ambientali del territorio è curioso e deprimente, anche se non ci sorprende, l’assordante silenzio di tutti quei soggetti della sinistra, dell’ambientalismo e dell’ecologismo locale, smarriti evidentemente dalla continua e ossessiva ricerca delle paradisiache città future.

“Noi come Potere al Popolo continueremo a vigilare sull’iter burocratico della vicenda del Cesano fino a quando non ci sarà la bocciatura ufficiale del progetto, supportando e lavorando insieme ai cittadini, alle organizzazioni e comitati che si muovono in tal senso. Così come continuerà la nostra battaglia per il protagonismo diretto dei soggetti sociali nei processi decisionali della città, contro i paletti dei vari Patti di Stabilità imposti dall’Unione Europea che impediscono ai territori di investire nel nome delle tragiche politiche di austerità”.

 

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