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Giacomo Toccaceli: “La chiusura del Nolfi e del Raffaello è la dimostrazione che gli studenti sono da sempre in fondo alla scala delle priorità”

Giacomo Toccaceli: “La chiusura del Nolfi e del Raffaello è la dimostrazione che gli studenti sono da sempre in fondo alla scala delle priorità”

PESARO – Il consigliere provinciale di Fratelli d’Italia, Giacomo Toccaceli, interviene in merito alla notizia sul mancato superamento della verifica sismica degli edifici del Nolfi al campus scolastico di Fano che comprende Classico, Linguistico, Scienze umane, Economico sociale, e del Raffaello di Urbino (liceo Classico, liceo linguistico e istituto tecnico economico). Mancata inidoneità che impedisce la riapertura degli edifici scolastici e lascia senza aule oltre 2000 studenti ad una sola settimana dal suono della prima campanella.
“La notizia giunge inaspettata in via Gramsci” recita il comunicato stampa emesso nella tarda serata di ieri dalla Provincia di Pesaro-Urbino. Forse tanto inaspettata non lo era: nei giorni successivi agli eventi sismici del 2016 che colpirono fortemente la parte meridionale della nostra Regione, invitavo l’allora presidente della Provincia Daniele Taglioni ad effettuare in tempi brevi una ricognizione sulla vulnerabilità sismica di tutte le strutture di proprietà provinciale che ospitano le scuole superiori e renderla pubblica attraverso una sezione dedicata all’interno del sito della Provincia. In quell’occasione segnalavo anche e soprattutto alcune criticità come quelle dell’IIS Raffaello di Urbino.

“Ovviamente l’amministrazione provinciale, anziché iniziare ad affrontare direttamente il problema, ha tergiversato e i controlli sono iniziati solamente dopo un finanziamento proveniente dal MIUR. Tre anni dopo gli eventi sismici ecco “la notizia inaspettata” che conferma i nostri dubbi sullo stato degli istituti superiori della nostra Provincia. Ma soprattutto viene anche da chiedersi in quale condizione sono stati gli studenti fino ad oggi.
“Questa è la dimostrazione che non si investe quanto necessario in sicurezza e prevenzione e che si affrontando i problemi solamente quando si presentano delle criticità tali da non poter più proseguire nell’immobilismo. Ovviamente la riforma Delrio del 2014, voluta da Renzi e dal Partito Democratico, ha inciso fortemente sui bilanci degli enti provinciali, ma questo non giustifica decenni di procrastinazione e rinvii, durante i quali gli investimenti sulla sicurezza degli studenti sono sempre rimasti in fondo alla scalpello priorità.
“Ad una settimana dal suono della prima campanella, rimediare con urgenza e cercare una soluzione in tempi brevissimi è forse la minima risposta che le istituzioni possono cercare di fornire agli studenti per non perdere inesorabilmente la loro fiducia. Nel frattempo gli studenti si sentono utilizzati, in quanto ci si ricorda di loro solamente quando c’è da mobilitare una piazza come per esempio quando sono stati utilizzati per manifestare a sostegno di Greta Thumberg. Allo stesso tempo si sentono per l’ennesima volta presi in giri dai soliti proclami ai quali non seguono azioni. DI tutto questo se ne discuterà nel Consiglio Provinciale convocato con urgenza per martedì mattina”.

 

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