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A Moie torna l’Antica fiera di Santa Maria secondo le tradizioni popolari

A Moie torna l’Antica fiera di Santa Maria secondo le tradizioni popolari

MOIE – La tradizionale fiera di Moie risale al 1588 e fu concessa dal Papa Sisto V. Una fiera dunque tra le più antiche della Regione Marche che celebra il Patrono, la Madonna della Misericordia, la cui festa ricorre l’8 Settembre. La fiera del 9 settembre è notoriamente partecipata e molto sentita dalla cittadinanza moiarola e non solo, come racconta Marisa Carboni, moglie del compianto Siro Teodori, nota ambulante di Moie.

Negli anni ’50 la fiera si svolgeva lungo parte di via Risorgimento, mentre gli animali erano presenti in gran numero nell’attuale Piazza Kennedy, nota ai moiaroli come Campo Boario. In questo spazio vi erano animali di ogni tipo: maiali, pecore, tacchini, cavalli e in prevalenza le vacche. Anche le donne di Moie si organizzavano per vendere i loro prodotti. Sulle biciclette mettevano dietro nel portapacchi: conigli, tacchini, galline; mentre le uova le ponevano davanti su di una canestrella. Altre avevano delle canestre costruite con delle canne di fiume sulla testa dove mettevano le uova o dei polli, sotto le quali ponevano dei fazzoletti della spesa. Le vacche venivano legate nelle piante presenti allora nel “Campo Boario” per essere vendute o barattate. I tori erano solitamente addobbati con dei nastri rossi sotto il collo.

Davanti all’Abbazia Benedettina erano solitamente presenti gli uccelli. Oltre alla citata Marisa Carboni, ancora presente alla fiera moiarola, che vende giocattoli e leccornie di ogni tipo, erano presenti altri caratteristici “bancarellari”. Il “Toscano” che vendeva con sua moglie articoli  di giocattoli , mentre “Massimi’” oltre ai giocattoli vendeva i lupini. Altra nota ambulante era “Rosa di Fava” , che invece vendeva oltre ai giocattoli anche le lonzette di fico. Lungo via Risorgimento vi erano anche le bancarelle del pesce fritto, che veniva venduto sulla carta paglia; inoltre nella via principale erano presenti una moltitudine di angurie  e meloni.

Nella foto: il compianto Siro Teodori

 

 

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