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Venerdì a Chiaravalle Fabrizio De André raccontato da Gabriele Laterza

Venerdì a Chiaravalle Fabrizio De André raccontato da Gabriele Laterza

A conclusione di “Se c’è una strada sotto il mare” l’omaggio al cantautore genovese

CHIARAVALLE – Dopo “La canzone del migrante” del trio di Francesco Bufarini e la lezione recitata “Enea profugo” di Andrea Caimmi, accolti da un pubblico tanto folto quanto attento ed entusiasta, venerdì 19 luglio il ciclo “Se c’è una strada sotto il mare” volgerà al termine con un evento non meno atteso: il recital “Una goccia di splendore”, con cui Gabriele Laterza rende omaggio a Fabrizio De André nella sua statura di uomo di parola e di poeta. Non a caso nel 1997, in occasione della consegna di un premio letterario al cantautore genovese, Fernanda Pivano lo definì “il più grande poeta in assoluto degli ultimi cinquant’anni in Italia, quel dolce menestrello che per primo ci ha fatto le sue proposte di pacifismo, di non violenza, di anticonformismo”. Ma anche altri scrittori, come Mario Luzi o Erri De Luca, hanno più volte sottolineato il valore letterario dell’opera di De André, anche prescindendo dalla musica.

È proprio da questa convinzione che nasce “Una goccia di splendore”. Lo spettacolo – patrocinato dalla Società Dante Alighieri e rientrante nel progetto “Ad alta voce” – scaturisce dalla rilettura della produzione del cantautore genovese fino a ricavarne alcuni dei nuclei più significativi, con l’obiettivo di raccontare De André e in particolare i suoi rapporti con Genova, sorta di microcosmo che rappresenta la storia dell’uomo di ogni età e di ogni luogo. Una storia fatta di ingiustizie e sopraffazioni, di slancio libertario e senso di oppressione, di bisogno di vita e consapevolezza di una morte sempre incombente, di ricerca dell’altro e di solitudine, del bisogno di vivere “qui e ora” e di uno slancio mistico. I protagonisti di De André sono coloro che non sono riusciti a salire sul palcoscenico della storia: prostitute, ubriachi, suicidi, malandrini, anarchici, omosessuali; ma sono anche i potenti, smascherati nel loro perbenismo e nella loro insensibilità rispetto ai più deboli. Accanto a tematiche civili, e spesso intrecciati ad esse, Laterza propone testi in cui De André affronta i temi eterni dell’amore (quello sacro e quello profano, quello perduto e quello sognato, quello venduto e quello proibito), del senso di solitudine, della riflessione sulla vita e su Dio.

Nato a Chiaravalle ma trasferitosi giovanissimo a Bergamo, dove tuttora vive e insegna lettere in un liceo, da un decennio Gabriele Laterza è autore di apprezzati progetti artistici dei quali è narratore e voce recitante. In particolare, con il progetto “Ad alta voce” racconta e legge in forma scenica i classici di ogni epoca, convinto che ci sia bisogno di tornare all’uomo per diffondere un rinnovato umanesimo.

Dopo gli omaggi delle date precedenti a Giulio Regeni e ad Antonio Megalizzi, anche in apertura di quest’ultima serata si terrà una breve lettura dedicata ad un’altra giovane testimone del dialogo tra i popoli: Silvia Romano, la cooperante italiana rapita in Kenya lo scorso novembre.

Per Francesco Favi, assessore alla cultura di Chiaravalle e promotore della rassegna, “nessuno meglio di De André ha saputo raccontare l’essenza fondamentalmente erratica e anche eretica che caratterizza quanto di più profondo gli esseri umani hanno saputo esprimere; e niente meglio di un omaggio a De Andrè poteva concludere il nostro ciclo di incontri dedicati ai confini, alle migrazioni e alle minoranze”.

Inizio alle ore 21.15 con ingresso gratuito nel cortile sul retro della Biblioteca Comunale “Massimo Ferretti”. Info: Ufficio Cultura (071.9499266).

 

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