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Antonio Baldelli (Fratelli d’Italia) a Matteo Ricci: “Dopo esserti nascosto dietro le liste civiche non sai neppure vincere” 

Antonio Baldelli (Fratelli d’Italia) a Matteo Ricci: “Dopo esserti nascosto dietro le liste civiche non sai neppure vincere” 

di ANTONIO BALDELLI*

PESARO – Matteo Ricci? Un microscopico personaggio politico sopravvissuto alla Prima Repubblica che si atteggia da bullo di periferia senza averne nemmeno il physique du rôle. Evidentemente vorrebbe imitare il suo mentore Matteo Renzi. Anzi no, visto che Ricci, che ha fatto dell’incoerenza la sua bandiera, da Bersaniano integralista è divenuto fervente Renziano per poi bussare, col cappello in mano, alla corte di Zingaretti. Come altrimenti commentare un sindaco appena riconfermato dai pesaresi che hanno premiato una gestione ordinaria della città avvenuta in questi anni grazie a favori e finanziamenti che Ricci ha ricevuto da Governo e Regione a guida Pd, dunque affini politicamente al bulletto pesarese per il suo ruolo di vicepresidente di partito che, al momento delle elezioni, si è invece nascosto dietro le liste civiche.

Anziché esprimere gioia per la vittoria, Ricci approfitta d’una conferenza stampa per attaccare e irridere i suoi avversari politici, che nell’intera provincia sarebbero il sottoscritto, Dallasta, il rettore dell’Università di Urbino e il sostituto Commissario di Polizia Marco Lanzi. Un delirio di onnipotenza!

Ma gli attacchi del bullo pesarese mi fanno scompisciare dalle risate e mi rendono ancora più forte e determinato. Vorrei però ricordare la differenza di valore che passa fra Ricci e il Commissario Lanzi: mentre la più impegnativa attività di Ricci è stata quella di preparare aperitivi alla festa dell’unità, Lanzi in questi anni ha garantito la sicurezza delle nostre città e assicurato alla giustizia pericolosi criminali.

Comunque è logico che il bullo scelga i propri nemici, visto che ci sono avversari assai comodi e altri invece scomodissimi perché non scendono a compromessi né fanno inciuci col Pd per dividersi qualche briciola di potere in qualche consiglio d’amministrazione o fondazione.

Solo tristezza e comprensione umana per la pochezza culturale e politica di Ricci. Inviterei il sindaco di Pesaro a salire in cima alla sua inutile torre (quella posizionata accanto alla palla di Pomodoro) per fermarsi un attimo ad osservare l’ampio panorama che si apre di fronte a lui, dal Conero alla Romagna. Il reuccio di Pesaro potrebbe così rendersi conto, anche se non credo ne abbia le facoltà, che oltre alla sua ottusa realtà da piccolo boss di provincia esiste il resto del mondo, dove lui è e rimane solo un minuscolo esponente del partito più inviso agli italiani!

A Ricci porto comunque il “saluto” di tutti coloro che sono costretti a percorrere ogni giorno le strade provinciali che lui ha distrutto per averne trascurato persino la manutenzione ordinaria, quando fu presidente della Provincia. Gli porto il “saluto” di quei pazienti che, a causa sua e del suo partito, non trovano più assistenza né posti letto per curarsi nella nostra provincia ma sono costretti a emigrare in altre regioni. Come tutti i bulli anche Ricci presto troverà chi lo metterà in riga. Non saranno gli avversari di comodo a farlo, ma lo faremo noi sconfiggendo il suo partito alle prossime elezioni regionali.

*Membro dell’Esecutivo Nazionale di Fratelli d’Italia

 

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