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Rifondazione: “I ritardi e le reticenze dei sindaci dell’Ambito Territoriale Ottimale (ATO) sono la vera causa di una Chiaravalle poco pulita”

Rifondazione: “I ritardi e le reticenze dei sindaci dell’Ambito Territoriale Ottimale (ATO) sono la vera causa di una Chiaravalle poco pulita”

CHIARAVALLE – Rifondazione Comunista torna sul problema dei rifiuti a Chiaravalle. “Nei giorni scorsi l’opinione pubblica – si legge in una nota – si è molto appassionata riguardo alla scarsa pulizia di Chiaravalle palesata dai molti cestini portarifiuti stracolmi e soprattutto da luoghi diventati nel tempo piccole discariche abusive alimentate dallo scarso senso civico di alcune persone maleducate”.

Il Prc dà anche un giudizio poco positivo sulle iniziative prese in materia dalla locale amministrazione. “Di fronte a ciò -continua la nota- l’Amministrazione Comunale ha deciso di installare nelle aree più a rischio le cosiddette “fototrappole”, ossia telecamere sempre in azione per individuare e sanzionare chi trasgredisce. L’effetto mediatico di questa scelta darà sicuramente effimero lustro ai brillanti assessori che l’hanno pensata, tuttavia sull’efficacia è lecito dubitare, visto che le aree videosorvegliate avranno per legge l’obbligo di essere segnalate e quindi dissuaderanno i trasgressori che, temiamo, cercheranno luoghi più appartati con il risultato paradossale che l’immondizia “pirata” allargherà i suoi spazi.

“Tuttavia, bisognerebbe chiedersi il perché di questo degrado. Forse non tutti sanno che l’Assemblea Territoriale d’Ambito (ATA) che gestisce la programmazione della raccolta rifiuti e il suo braccio operativo, l’ATO, non sono ancora riusciti a realizzare un piano di raccolta e smaltimento. Di conseguenza la definizione di un gestore unico per la provincia è di la da venire, anzi il contenzioso giudiziario sta diventando ogni giorno di più un groviglio per azzeccagarbugli. Questa situazione fa sì che la Rieco S.p.A., società di servizi integrati per l’ambiente, operi di fatto in deroga, senza nuovi protocolli e obblighi.

“Non è difficile capire quindi perché quel servizio presenti vuoti e carenze. Se a ciò, aggiungiamo una perenne disinformazione ai cittadini oltre che nessun canale d’ascolto per recepirne le esigenze, visto che la differenziata fatta in casa dà certo soddisfazioni ma pure significativi problemi, è evidente e spiegabile il risultato.

“Come abbiamo chiesto – conclude il Prc – già da tempo occorrerebbe non solo coinvolgere di più e meglio la popolazione residente, ma soprattutto produrre una proposta sul tavolo dell’ATA che sblocchi questo stallo.

“Certo per farlo occorrono capacità, idee e personalità non lo sbattere di tacchi quando parlano “i sindaconi “ di Ancona e di Senigallia”.

 

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