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Il “Progetto Albacina” rischia di penalizzare l’entroterra senigalliese

Il “Progetto Albacina” rischia di penalizzare l’entroterra senigalliese

Per questo le amministrazioni comunali di Arcevia, Castelleone di Suasa e Serra de’ Conti hanno avviato un dialogo costruttivo con la dirigenza di Ariston Thermo per il futuro del territorio

ARCEVIA – Le rilevanti trasformazioni del tessuto economico e industriale nell’intera regione e, in particolare, nelle aree interne dove ai cambiamenti si associano fenomeni di spopolamento e invecchiamento della popolazione, hanno portato le istituzioni comunali (Arcevia, Castelleone di Suasa e Serra de’ Conti) a sviluppare uno stretto dialogo con la Ariston Thermo, tenuto conto dei loro programmi di riorganizzazione, degli investimenti in corso e dei possibili effetti sul territorio, nello specifico dello stabilimento Thermowatt di Arcevia.

“Nel corso dei diversi incontri con i sindaci di Arcevia, Castelleone di Suasa e Serra de’ Conti, insieme ad alcuni lavoratori residenti nei rispettivi Comuni, la dirigenza ha illustrato il cosiddetto “Progetto Albacina”, sede storica di importanti stabilimenti presso i quali sono in corso investimenti importanti, sia sul piano strutturale che relativamente alla produzione di moderne “pompe di calore” con elevato valore aggiunto e realizzate nella logica dello sviluppo sostenibile. Riconosciamo a questa che è una multinazionale, la bontà del progetto e il grande impegno economico utilizzato per riattivare uno stabilimento costruito 60’anni fa.

“La programmazione posta in essere – si legge in un documento diffuso dai sindaci e dalle amministrazioni comunali di Arcevia, Castelleone di Suasa e Serra de’ Conti – comporta la chiusura di alcune sedi produttive minori (in Svizzera, a Serra de’ Conti, Conce di Arcevia) e il trasferimento di gran parte dei lavoratori ad Albacina, pur mantenendo stabile il livello occupazionale complessivo. Per tali ragioni, i sindaci hanno rappresentato ai dirigenti dell’impresa le possibili ripercussioni negative nei territori interessati, i disagi che potrebbero ricadere sulle famiglie coinvolte e l’importanza di mantenere un tessuto sociale coeso e disponibile ai cambiamenti nel rispetto dei lavoratori.

“Sul piano del rapporto impresa-maestranze, si è convenuto sull’importanza di un dialogo continuo tra istituzioni, azienda e territorio, durante l’intero percorso di riorganizzazione e sulla necessità di una collaborazione ancora più stretta con l’Istituto Professionale di Arcevia, polo fondamentale di formazione per le aziende del territorio.

“Infine, tenuto conto dell’alto livello qualitativo delle produzioni avviate, e in una fase di sviluppo, e riorganizzazione, con le nuove tecnologie utilizzate nei processi produttivi, e nuovi prodotti che chiede  il mercato, appare una evidente necessità  avere collaboratori e maestranze provenienti dal territorio e l’ampliamento della platea dei lavoratori a tempo indeterminato in luogo del ricorso al lavoro interinale. Auspichiamo un impegno per una crescita sia nel numero che nella qualità dei fornitori e dei conti lavorazione in prossimità degli stabilimenti. Crediamo che questi territori possano dare ancora molto all’azienda, in termini di tessuto sociale ancora integro, in termini di professionalità dei lavoratori, di qualità delle politiche ambientali e di riorganizzazione positiva e innovativa dei servizi.

Va sottolineato che le amministrazioni comunali stanno lottando insieme per avere infrastrutture migliori – pensiamo al problema della  strada Arceviese – ma soprattutto agli investimenti statali riguardanti la banda ultralarga finalmente in arrivo nei nostri territori.

“La dirigenza infine ha ribadito la strategicità dello stabilimento Thermowatt di Arcevia, che non è in discussione e che rimane uno stabilimento fondamentale all’interno del progetto di riorganizzazione dell’azienda.

“Si auspica – conclude la nota diffusa dai sindaci e dalle amministrazioni comunali di Arcevia, Castelleone di Suasa e Serra de’ Conti – che il dialogo costruttivo intrapreso tra territorio ed azienda possa continuare anche dopo le elezioni con le nuove amministrazioni comunali, in modo da evitare fraintendimenti, ambiguità e strumentalizzazioni sempre possibili.

“Una questione di cuore” così definisce l’acquisto dello stabilimento di Albacina   l’ingegner  Francesco Merloni, lì dove è iniziata l’attività di Aristide, e noi vogliamo credere che anche grazie alla rinascita di quello stabilimento si possano mantenere i principi e i valori del fondatore dell’Ariston Aristide Merloni: ”gli operai vengono per primi, sempre,  il lavoro deve andare dal lavoratore”.

 

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