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Piergiorgio Fabbri: “Il nuovo Piano sanitario regionale penalizza gli ospedali dell’entroterra pesarese”

Piergiorgio Fabbri: “Il nuovo Piano sanitario regionale penalizza gli ospedali dell’entroterra pesarese”

URBINO – «Vago, e senza indicazioni specifiche per la realizzazione concreta dei principi, alcuni da respingere, enunciati: questo è il giudizio che mi sento di dare al nuovo piano socio sanitario». Questo il consigliere di minoranza regionale del M5S Piergiorgio Fabbri, all’indomani dell’ok al Piano sanitario regionale. «Nella sessantina di pagine di presentazione e nella cinquantina di schede illustrative annesse sono contenute tante parole e pochissime indicazioni puntuali che non dettagliano la generica impostazione fornita».

Veniamo alle scelte adottate circa il riconoscimento di area disagiata per preservare l’ospedale di Pergola e non quello di Sassocorvaro o Cagli. «Del tutto disomogenee ma non tralasciamo la disputa sull’elezione di strutture di eccellenza (secondo livello) nel Pesarese piuttosto che nel Maceratese o addirittura non concederne alcuna a protezione della realtà anconetana. Stanno dividendo i territori sulla pelle dei cittadini senza peraltro affrontare i veri problemi generali della gestione sanitaria regionale, caratterizzata da insostenibili oneri economici per la mobilità passiva extraregionale per oltre il 50% imputabile a servizi di complessità bassa e medio-bassa».

Il piano… «Tenta di individuare alcune azioni necessarie nel settore dell’assistenza territoriale, rimarcando per contro la grave attuale insufficienza dei servizi distrettuali e domiciliari ad oggi erogati, che provocano il sovraccarico di alcune strutture sanitarie, come quella di Urbino, privata dei precedenti filtri zonali costituiti dagli ex ospedali di Sassocorvaro, Fossombrone e Cagli ormai spogliati di reparti ospedalieri, sottoutilizzati, e recepiti dalla popolazione come strutture non in grado di assicurare i servizi basilari a loro necessari».

Le ripercussioni del nuovo piano sanitario sull’ospedale di Urbino? «Saranno le stesse che registriamo negativamente negli ultimi anni: pronto soccorso congestionato senza il necessario sbocco del reparto di medicina di urgenza che da anni non si è in grado di attivare (pur avendo nominato il personale responsabile), medicina in costante overbooking costretta a cercare posti letto all’interno degli altri reparti, medici che arrivano in Urbino e la lasciano dopo poco tempo perché constatano la difficoltà di fare carriera e si scontrano un una gestione non ottimale, elefantiasi amministrativa e nanismo tecnico-operativo che costringe il personale a sovraccarico di lavoro e alle famose riduzioni festive dei posti letto nei reparti, incompleta applicazione della normativa nazionale e regionale in materia di gestione del rischio sanitario che genera eccessivi contenziosi legali».

Il M5S? «A tutti i livelli contesta e contrasta da sempre la linea sanitaria della giunta Ceriscioli, ed alla luce di questo inutile nuovo piano sanitario proseguirà con forza a contrapporsi, proponendo la propria visione di sanità pubblica, distribuita sul territorio, che preveda la ristrutturazione delle realtà esistenti senza ricorrere a nuove troppo costose ed accentratrici strutture provinciali, che spinge sul deciso potenziamento dei servizi distrettuali e domiciliari, centrati sulla gestione delle cronicità e sulla prevenzione diffusa». (eg)

 

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