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Bello e Da Ros: “La Lega nella provincia di Ancona è una scatola priva di contenuti”

Bello e Da Ros: “La Lega nella provincia di Ancona è una scatola priva di contenuti”

I due consiglieri comunali proseguono la polemica dopo le loro dimissioni dal partito di Matteo Salvini

SENIGALLIA – “Leggiamo dai giornali – scrivono Massimo Bello, consigliere comunale a Ostra Vetere e Davide Da Ros, consigliere comunale a Senigallia – di una nostra ‘espulsione’ dal partito della Lega. Ce ne dispiace, ma ad oggi non abbiamo mai ricevuto alcuna comunicazione ufficiale in tal senso e neanche dell’avvio di un procedimento disciplinare. Ci siamo dimessi, motivando la nostra decisione e comunicandola ai vertici del partito con un ampio e preciso dossier. Difficile espellere chi non c’è più.

“Leggiamo di ‘tradimenti e ‘infedeltà’ alla linea politica della Lega. Ce ne dispiace, ma non capiamo quale sia la linea politica della Lega nella provincia di Ancona, posto che non ve n’è mai stata una. Oltremodo, il partito è commissariato da tempo, come lo è a anche a livello regionale. Difficile comprendere chi e cosa avremmo tradito. Come altrettanto difficile è afferrare ove sia la nostra ‘infedeltà’. Noi non siamo né soldati né servi di nessuno, tanto meno ‘marionette’ o ‘yes-men’. Non c’è ‘classe dirigente’, ma solo ‘obbedienza coranica’ al capo.

“Leggiamo sempre dai giornali – proseguono Massimo Bello e Davide Da Ros – che taluni parlano di assemblee degli iscritti, ma è almeno un anno che il Commissario provinciale di Ancona non ne convoca una per discutere linee politiche e programmatiche del partito; come, del resto, non ve ne sono state neanche a livello regionale. Ce ne dispiace perché avremmo voluto discutere di politica e confrontarci sui temi locali e nazionali con i colleghi, ma non è stato possibile. Le uniche azioni politiche permesse dalla Lega nel territorio sono i ‘banchetti’ e la lettura di ‘banner on line’, ma ‘pensare ed elaborare politica’ è severamente vietato.

“Leggiamo ancora dai giornali che la Lega non ha eletto nessuno in Consiglio provinciale alle elezioni del 3 febbraio scorso. Ce ne dispiace, ma la responsabilità politica è di chi ha imposto la strategia elettorale e la stessa candidata, senza convocare alcuna riunione provinciale per una consultazione collegiale dei diretti interessati. Pertanto, costoro non vadano in cerca di un ‘capro espiatorio’, ma si assumano loro le responsabilità della sconfitta, facendo presente che quelle del 3 febbraio sono state elezioni, in cui il voto, garantito dalla Costituzione, è libero, segreto e personale, su cui non soggiace alcun mandato imperativo. La linea politica si decide in assemblee provinciali serie e partecipate, non in qualche stanza di hotel!

“Leggiamo, infine, di una ‘pulizia’ interna al partito. Ce ne dispiace davvero – aggiungono Massimo Bello e Davide Da Ros -, ma il pulpito, da cui si predica, appare più sporco di prima. Pulire non serve a nulla se la vera e unica intenzione è stata solamente ‘eliminare’ gli incomodi o coloro, che non hanno portato il proprio cervello all’ammasso. Eppure, fu  lo stesso Commissario regionale Arrigoni a invitare Massimo Bello a sottoscrivere la tessera di sostenitore della Lega!

“I Commissari regionale e provinciale, Arrigoni e Mariani, nel loro comunicato – proseguono Bello e Da Ros -, mentono sapendo di mentire. Ne è la riprova il ‘passaggio’, nel quale affermano che ‘intensificheranno i loro sforzi verso il territorio senigalliese’, cosa che si fa da oltre un anno e mezzo, ma con scarsa disponibilità da parte degli stessi vertici provinciali e regionali, i quali solo ora si accorgono dell’importanza di una città come Senigallia (ricordiamo che è la città più grande della provincia, dopo Ancona) e del suo territorio vallivo. Per noi le chiacchiere contano poco, continueremo a svolgere il nostro compito politico ed istituzionale, come abbiamo sempre fatto.

“Tuttavia, queste schermaglie interne alla gente interessano poco; alla gente interessa la soluzione dei problemi, che incontra ogni giorno; alla gente, semmai, interessa realizzare un’alternativa al regime, che il centrosinistra ha creato in tutti questi anni in questa città e nelle Marche.

“Ma alcuni esponenti della Lega – e non ci riferiamo certo al Commissario Regionale Arrigoni, che probabilmente conosce poco le Marche, e in particolare Senigallia, visto che viene da Lecco – sono impegnati, viceversa, a creare i presupposti per una loro elezione in uno scranno di opposizione, sia locale che regionale!

“Il problema è tutto qui. Non si immagina un’alternativa reale al giogo voluto dal centrosinistra e reso possibile con la connivenza di una finta opposizione. Non si pensa ad un progetto di governo. Si pensa, piuttosto, a demolire coloro, che all’interno dello stesso partito – proseguono Bello e Da Ros -cercano di alzare la testa e che vogliono preparare un progetto vincente, senza sperare solo nell’effetto traino che Salvini, a livello nazionale, può produrre oppure nelle firme raccolte con i banchetti’. Così non si va da nessuna parte.

“Basti pensare a Senigallia, sorretta dal ‘reggente’ monarca Mangialardi con la benevolenza di alcuni membri dell’opposizione, che fingono di contrastarne l’operato! I finti oppositori oggi gongolano perché pensano verosimilmente di avere la strada libera per tornare in Consiglio comunale a far finta di fare opposizione, evitando di impegnarsi in un progetto che liberi questo territorio. E gli esponenti provinciali cosa fanno? Cercano di eliminare coloro, che reputano concorrenti interni alle prossime elezioni regionali!

“Lo scenario è davvero triste, ma costoro stiano tranquilli. Non siamo abituati a mollare. Nell’ottica di un progetto comune e serio, cercheremo di unire tutti coloro che, stanchi del regime di questo Pd e di questa sinistra, vogliono una vera e credibile alternativa di qualità.

“Noi siamo usciti dalla Lega – concludono Massimo Bello e Davide Da Ros -, non condividendone la gestione tribale a livello provinciale, ma auspichiamo che chi resti al suo interno ritrovi la serenità ed un domani riesca a capire che uniti si vince. Ora riflettano!”

 

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