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Giovedì a Chiaravalle torna la fiera, tra ricordi dolorosi ed un momento di festa

Giovedì a Chiaravalle torna la fiera, tra ricordi dolorosi ed un momento di festa

Una giornata che non spegne né cancellerà il ricordo del terribile bombardamento del 17 gennaio 1944

di FABRIZIO ILACQUA

CHIARAVALLE- Torna la fiera di Sant’Antonio a Chiaravalle, un evento speciale per tutti i chiaravallesi, e non solo perché, come dovrebbe essere ogni fiera, legato ad attimi di spensieratezza e svago.

A Chiaravalle la fiera è indissolubilmente connessa al ricordo di una ferita che la città non ha mai dimenticato. C’è una fiera speciale da ricordare, quella del 17 gennaio del 1944. C’era la guerra. I bombardieri americani B-25 Mitchell, decollati da Terzigno, in provincia di Napoli, scaricarono sugli ignari visitatori fra le bancarelle, il loro tremendo carico di morte.

Si sono indagati a fondo i motivi di quel bombardamento: probabilmente gli alleati volevano interrompere la linea ferroviaria che portava i rifornimenti alle truppe tedesche che si stavano ritirando dal Sud. Gli alleati avevano, infatti, liberato il Meridione, controllavano tutta l’Italia meridionale sotto la linea Gustav, mentre il dominio tedesco rimaneva ben saldo più a Nord, oltre la linea Gotica. Chiaravalle era in una sorta di terra di nessuno, proprio fra le due linee e proprio fra quelle due linee né i nazifascisti né gli alleati erano sicuri di poter ottenere e mantenere il controllo, lì infuriava la guerra.

Chiaravalle aveva già subito mitragliamenti e bombardamenti. All’inizio di gennaio era stata bombardata Fabriano. I morti furono circa 60. Inoltre proprio gli alleati, in previsione di uno sbarco in Nord Europa, avevano deciso di concentrare le truppe di terra nel Nord del continente, e scelto la strategia di liberare la Penisola attraverso azioni aeree che per forza di cose avrebbero, come in effetti avvenne, causato moltissime vittime tra i civili innocenti. Ma anche queste vittime erano probabilmente parte integrante di una strategia attraverso la quale fiaccare la residua credibilità di un regime verso il quale gli italiani provavano ormai solo risentimento e disgusto.

Lo storico Eric Morris nel suo bellissimo libro edito da Longanesi intitolato significativamente “La guerra inutile – La campagna d’Italia 1943-45”, sottolinea come i bombardamenti angloamericani provocarono più vittime dei tedeschi in ritirata.

I chiaravallesi non hanno mai dimenticato e tutti gli anni, un pensiero e una preghiera vanno ai 180 morti, vittime del bombardamento.

Anche quest’anno torneranno le bancarelle e molti cercheranno di cogliere al volo qualche occasione, merce a buon prezzo, o semplicemente un ricordo, i bambini l’immancabile pesciolino rosso e per i più golosi non mancheranno crepes e zucchero filato. Moltissimi gireranno tra le bancarelle e poi si riuniranno in qualche bar o osteria per gustare del buon vin brulè e fare un brindisi. Una giornata di festa che non spegne né cancellerà il ricordo di quel terribile 17 gennaio del 1944.

 

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