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Antonio Baldelli (Fdi): “Il Governo torni sul territorio per ascoltare chi combatte la criminalità dalla trincea e chiede più personale per le forze dell’ordine”

Antonio Baldelli (Fdi): “Il Governo torni sul territorio per ascoltare chi combatte la criminalità dalla trincea e chiede più personale per le forze dell’ordine” 

di ANTONIO BALDELLI*

PESARO – Dopo aver letto le parole dell’ultimo comunicato di Marco Lanzi, segretario del sindacato di Polizia SIULP, siamo ancor più convinti che le istituzioni di questa provincia debbano compiere una profonda riflessione sul problema delle infiltrazioni della criminalità organizzata e non possano continuare a raccontare la favola di Pesaro “isola felice”.

È davvero impressionante apprendere dalla stampa che “Banca Marche aveva concesso fidi ad associazioni criminali: si parla di 15 indagati che utilizzavano queste risorse per ricattare imprenditori”. Dunque, sottovalutare o fingere di non vedere è il più grande favore che si possa fare a una criminalità sempre più pericolosa e che agisce sotto traccia. Per questo le dichiarazioni di Salvini fatte a Pesaro in occasione del comitato provinciale per l’ordine pubblico, secondo cui nella nostra provincia non sono presenti infiltrazioni mafiose, vanno riconsiderate alla luce dei dati forniti da Lanzi e del monito lanciato, non molto tempo fa, dal Procuratore della Repubblica Palumbo: “qualora in futuro si registrasse un aumento qualitativo e quantitativo del fenomeno criminoso ovvero una diminuzione nella risposta delle Istituzioni, il declino del territorio sarebbe pressoché inarrestabile”.

Per questo motivo è utile che il ministro dell’interno torni a Pesaro con più calma e ascolti le parole e l’esperienza dell’ex Procuratore della Repubblica Palumbo, dell’attuale Procuratore capo Tedeschini, del segretario del SIULP Lanzi. Persone tutte d’un pezzo che hanno combattuto e combattono in trincea criminalità e mafie e che conoscono l’argomento. Peraltro, solo pochi giorni fa, Confcommercio ha assegnato il premio antiracket al giornalista Borrometi che, per le sue inchieste-denuncia contro le mafie, è sotto scorta dopo le minacce e gli attentati subiti.

Borrometti ha dichiarato che anche nella nostra provincia non si deve più parlare di infiltrazioni ma purtroppo di un sistema. D’altronde, anche Lanzi ci ha sempre ricordato che i dati statistici del Ministero dell’Interno non fotografano la realtà. Se infatti, per la nostra provincia, alla voce “associazioni di tipo mafioso” i dati indicavano 0 e alla voce “associazioni per delinquere” indicavano solamente 1, nella realtà, dal 2008 al 2016, vi sono stati 36 processi giunti a definizione, nonché numerose indagini condotte con professionalità da Forze dell’ordine e Procura pesarese, che hanno portato a condannare criminali appartenenti alla mafia siciliana e calabrese, alla camorra campana, alle criminalità organizzate albanese, rumena, della ex Unione Sovietica, nord africana e nigeriana. Questa la realtà e l’emergenza che vive il nostro territorio. Anche per questo torniamo a chiedere al Governo provvedimenti non più rinviabili, il primo fra tutti, l’incremento dell’organico delle Forze di Polizia e l’assegnazione degli strumenti necessari a combattere una criminalità sempre più subdola e insidiosa. Un solo dato: in provincia solo il personale di Polizia, per non parlare di quello di Carabinieri e Guardia di Finanza, è calato di 50 unità!

*Segretario provinciale Pesaro Urbino di Fratelli d’Italia

 

 

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