ECONOMIAURBINO

La sentenza del Consiglio di Stato sulla discarica di Ca’ Lucio all’esame del gruppo di lavoro dell’Ata Rifiuti di Pesaro e Urbino

La sentenza del Consiglio di Stato sulla discarica di Ca’ Lucio all’esame del gruppo di lavoro dell’Ata Rifiuti di Pesaro e Urbino

URBINO – Il Gruppo di lavoro ATA Rifiuti Pesaro e Urbino si è riunito oggi per analizzare e valutare la sentenza del Consiglio di Stato n. 6777 del 29 novembre scorso relativa all’ampliamento della discarica di Ca’ Lucio di Urbino. Del gruppo, erano presenti il presidente della Provincia e presidente Ata Giuseppe Paolini, il sindaco di Urbino Maurizio Gambini, l’assessore alla Sostenibilità del Comune di Pesaro Franca Foronchi, il sindaco di Tavullia Francesca Paolucci, il sindaco di Mercatello sul Metauro Fernanda Sacchi (che è anche presidente dell’Unione montana Alta Valle del Metauro), l’assessore all’Ambiente ed ecologia urbana di Fano Samuele Mascarin, il sindaco di Gradara Filippo Gasperi, il vice sindaco di Montelabbate Nicola Magi.

Il gruppo ha riconfermato la valenza della pianificazione a suo tempo assunta dall’Amministrazione provinciale e poi dall’Assemblea Ata in merito alla gestione del ciclo dei rifiuti sull’intera provincia, che ha consentito nel tempo al territorio di non avere mai avuto difficoltà nel trattamento e smaltimento dei rifiuti, che anzi a volte è stato di aiuto per altri territori in emergenza.

La capacità programmatoria del territorio e dei suoi amministratori ha portato alla graduale ma costante riduzione delle discariche attive, avendo provveduto alla chiusura della discarica di Ca’ Rafaneto (Barchi), di Ca’ Mascio (Montecalvo in Foglia) e di Ca’ Guglielmo (Cagli).

La recente pianificazione relativa alle tre discariche restanti prevede la chiusura della discarica di Ca’ Lucio di Urbino entro il 2022 e di quella di Ca’ Asprete entro il 2027 ed il mantenimento della discarica di Monteschiantello di Fano come unica discarica strategica.

Tutto questo è possibile grazie ad un impegno forte sulla raccolta differenziata, che ha portato l’intera provincia al superamento della percentuale del 70%, alla realizzazione di un impianto di trattamento meccanico biologico previsto presso la discarica di Ca’ Asprete di Tavullia a servizio dell’intera provincia di Pesaro e Urbino e alla previsione di un biodigestore anaerobico da realizzare per il trattamento della frazione organica da raccolta differenziata (da localizzare) ed in grado di recuperare biometano e compost, attuando così una concreta economia circolare.

Tale programmazione guarda e dà applicazione alle direttive comunitarie che hanno per obiettivo principale quello di portare al 10% la percentuale di conferimento in discarica dei rifiuti urbani prodotti entro il 2035.

La condivisione e la conseguente riconferma della pianificazione comporta la necessità di un’ordinanza provinciale che consenta di assicurare la continuità del servizio integrato per tutta la provincia di Pesaro e Urbino e più precisamente il trattamento meccanico biologico nel sito di Ca’ Lucio ed il funzionamento della dotazione impiantistica di protezione ambientale della discarica, quali il trattamento del biogas e del percolato.

Per quanto riguarda l’attività di smaltimento (tecnicamente definita in D1), per la quale saranno adottati gli atti amministrativi opportuni, è stata immediatamente interrotta dal 30 novembre 2018.

 

 

Ag – RIPRODUZIONE RISERVATA - www.laltrogiornale.it