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Gli amministratori di Castelleone di Suasa: “L’Unione dei Comuni è a pieno regime, siamo contrari alla fusione”

Gli amministratori di Castelleone di Suasa: “L’Unione dei Comuni è a pieno regime, siamo contrari alla fusione”

“Si tratta di una trasformazione che implica un cambiamento profondo e che non può mai essere una scelta puramente politica, ma deve necessariamente prendere il via da una volontà degli stessi cittadini, che gli amministratori hanno il compito di accompagnare in questo eventuale percorso senza mai forzarlo né tantomeno imporlo”

CASTELLEONE DI SUASA – “L’articolo apparso in data 30 novembre su l’Altro giornale, in cui viene presentata la fusione tra i Comuni di Corinaldo e Castelleone di Suasa come una procedura già avviata e da concretizzarsi a breve – si legge in una nota dell’Amministrazione comunale di Castelleone di Suasa -, ci obbliga ad una replica che faccia chiarezza sulla nostra posizione, ancor più alla luce della scia di comunicati allarmistici e infondati che si sono susseguiti in poche ore sull’argomento.

“Di certo ad oggi non è iniziato alcun processo, né esiste un atto ufficiale, una delibera delle rispettive Giunte, che incarichi il segretario comunale a redigere uno studio di fattibilità.

Questa Amministrazione ha manifestato sin dall’inizio del suo mandato la volontà di rendere pienamente operativa l’Unione dei Comuni, non solo per rispettare gli obblighi che ci imponeva la legge ma per ricercare una gestione che ci consentisse un’ottimizzazione delle risorse, non tanto in termini di efficienza, bensì nella disponibilità, a favore di entrambe le comunità, di una pluralità di professionalità e di competenze che non potremmo avere se lavorassimo da soli.

“In questo percorso abbiamo trovato la disponibilità di Corinaldo ad affrontare la parte più consistente di questo lavoro, grazie ovviamente alla forza di un numero molto superiore di dipendenti, così come ad una capacità finanziaria molto più ampia, che ci ha consentito di non chiedere un mutuo per il rifacimento del marciapiede di via Roma ma di avere invece un prestito, non un “regalo”, dal Comune di Corinaldo, che stiamo restituendo ratealmente in quota capitale e interessi.

“Siamo arrivati ad oggi con il totale trasferimento dei dipendenti all’Unione Misa-Nevola e con la conseguente gestione consociata non solo di tutte le funzioni fondamentali, come richiedeva la legge, ma anche di quelle minori, questa operazione è passata per un periodo di transizione, non ancora completato, indubbiamente impegnativo e faticoso, soprattutto per i dipendenti dei due Comuni a cui va il nostro più sincero ringraziamento.

“In questo dialogo a più riprese tra le due maggioranze, inevitabilmente è stata messa sul tavolo anche l’ipotesi della fusione tra i due Comuni, ma su questo punto la posizione di Castelleone è stata sempre molto chiara e decisa: non c’è una contrarietà aprioristica a questa eventualità, ma la fusione tra due realtà diverse, seppur vicine e simili, quand’anche ci sia una buona collaborazione tra le rispettive Amministrazioni, rimane una procedura complessa, una trasformazione che implica un cambiamento profondo, e che non può mai essere una scelta puramente politica, ma deve nascere dalle esigenze degli abitanti, deve necessariamente prendere il via da una volontà degli stessi cittadini, che gli amministratori hanno il compito di accompagnare in questo eventuale percorso senza mai forzarlo né tantomeno imporlo, altrimenti è destinato al fallimento, con conseguenze disastrose per il territorio unito o quantomeno per una parte di questo.

“Abbiamo il massimo rispetto verso i cittadini e di conseguenza verso la minoranza consiliare che ne rappresenta una parte; capiamo tutte le perplessità e i dubbi espressi dai consiglieri di minoranza nel loro comunicato, sono anche i nostri, ma  non possiamo condividerne le modalità, la fretta con cui è stato dato alla stampa, senza alcun tentativo di verifica delle informazioni.

“Nel comunicato della minoranza di Corinaldo – si legge sempre nella nota dell’Amministrazione comunale – addirittura la fusione viene spacciata come un atto già in corso, un’operazione a cui avremmo dato il via da ben 2 anni; sorvolando sulle ipotesi similcomplottistiche, di fatto anche in questo comunicato si dà ampio spazio alla fantasia e ben poco alla realtà, che rimane una sola: nessuna fusione è in atto”.

Nella foto: la sede comunale e la Chiesa di San Francesco di Paola, a Castelleone di Suasa

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