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Leopoldo Elia, grande giurista e servitore dello Stato

Leopoldo Elia, grande giurista e servitore dello Stato

Alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella è stato presentato in Senato il volume sui discorsi parlamentari di questo grande figlio delle Marche

di GIORGIO GIRELLI

Alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella è stato presentato in Senato il volume sui discorsi parlamentari di Leopoldo Elia, a dieci anni dalla scomparsa. L’evento va sottolineato anche perché non ha forse avuto la risonanza che avrebbe meritato.

Nato a Fano, dove il padre fu segretario del Partito Popolare di Sturzo, nel 1950  Elia vinse il concorso quale funzionario del Senato e, oltre alla sua attività professionale,  coltivò intensamente gli studi giuridici che lo portarono a ricoprire in varie sedi la cattedra di Diritto costituzionale. Vicino all’on. Moro, si distinse per il qualificato apporto di consiglio e di dottrina recato alla Democrazia Cristiana ed al dibattito politico-istituzionale italiano. Quando declinò l’influenza dei “signori delle tessere” e insorsero forti difficoltà per la DC,  Elia fu tra coloro cui il  partito fece appello perché  per la specchiata condotta, la grande competenza e l’indiscusso prestigio ricoprisse  rilevanti incarichi politici (ministro, presidente del gruppo del Partito popolare al Senato) , dopo avere peraltro servito il Paese in rilevanti ruoli istituzionali (presidente della Corte Costituzionale, parlamentare).

La presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati, nell’introdurre i lavori, ha sottolineato la umanità e la compostezza di Elia anche di fronte agli avversari e come egli, nelle opzioni di merito,  non sia mai caduto nella gabbia della faziosità. Il professor Gianni Ferrara, costituzionalista, ne ha evidenziato la finezza del pensiero giuridico mentre il professore Massimo Luciani ha ricordato come fosse forte in Elia la rivendicazione della Costituzione nella sua perdurante pienezza e nella sua forza normativa. Attento alla dinamica dei fenomeni storici,  Elia auspicava anche un rafforzamento del governo e della figura del presidente del consiglio, ben al di fuori però di ogni monocrazia plebiscitaria. La “centralità” del parlamento è stata del resto per lui sempre un faro da non perdere mai di vista.

Anche Cesare Mirabelli, già presidente della Corte Costituzionale, ha rilevato come Elia abbia dato il giusto posto sia alla storia che alla politica nella riflessione sugli istituti giuridici. Le conclusioni sono state tratte dal professore Andrea Manzella che, tra l’altro, richiamando una sollecitazione di Mirabelli,  ha auspicato che le idee di Elia non vengano richiuse nell’archivio della storia ma che  di esse venga fatta guida per il presente.

Nelle foto: in alto Arnaldo Forlani, Giorgio Girelli, Leopoldo Elia e Giovanni Venturi; subito sotto la presentazione del volume sui discorsi parlamentari di Leopoldo Elia

 

 

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