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Chiaravalle Domani chiede il ripristino di alcuni servizi essenziali per l’ospedale cittadino

Chiaravalle Domani chiede il ripristino di alcuni servizi essenziali per l’ospedale cittadino

CHIARAVALLE – Il gruppo consiliare Chiaravalle Domani continua a lottare per l’ospedale di Chiaravalle. “Il Consiglio comunale di Chiaravalle – si legge in una nota proprio del gruppo Chiaravalle Domani – ha approvato nell’ultima seduta una mozione da inviare al presidente della Regione e al direttore dell’Area Vasta 2 per chiedere il ripristino di una serie di servizi essenziali per il pieno funzionamento dell’Ospedale di Chiaravalle.

La delibera regionale del 2013 con la quale veniva riorganizzata la rete degli ospedali minori della nostra regione ha stabilito che la struttura chiaravallese non è un ospedale vero e proprio ma un Ospedale di Comunità e che come tale dovrebbe essere la porta di accesso ai servizi sanitari per tutti i cittadini della bassa Vallesina, circa 70 mila abitanti. E invece da mesi assistiamo ad un progressivo impoverimento di personale e servizi.

La sostituzione del tecnico di diagnostica per immagini, assente per un periodo di maternità, non è mai stata fatta e si è provveduto alla copertura del servizio solo per pochissime ore della mattina. Da mesi il Consultorio è privo dello psicologo a causa del pensionamento della precedente specialista, con disagi facilmente immaginabili ai servizi sociali del territorio e ai cittadini che vi fanno ricorso perché in stato di bisogno. Da qualche mese, infine, si deve osservare con preoccupazione anche l’assenza del medico che si occupa delle esenzioni per patologia, circostanza che obbliga i pazienti che devono richiedere una esenzione a recarsi altrove.

Per quanto riguarda i traumi di piccola entità, una recente nota dell’ASUR ha addirittura reso necessario per i pazienti esaminati al PAT (il vecchio Pronto Soccorso) di Chiaravalle di spostarsi a Jesi e di fare una seconda fila, alla faccia della volontà di ridurre i tempi di attesa e di voler alleggerire il lavoro del Pronto Soccorso di Jesi, spesso alle prese con situazioni di emergenza.

Non si può dimenticare, infine, il disagio e le difficoltà incontrate quotidianamente dagli infermieri e dalle organizzazioni sindacali per la mancanza di letti adeguati al trattamento dei pazienti delle cure intermedie, letti che avrebbero dovuto essere resi disponibili già dal 2016.

Di fronte ad una situazione che sembra voler ridurre ulteriormente i servizi ai cittadini, nonostante la Regione Marche e l’Asur abbiano, a parole, manifestato più volte la volontà opposta di valorizzare una struttura sanitaria che serve così tanti cittadini, il Consiglio Comunale di Chiaravalle ha richiesto con forza -si conclude la nota- che i medici e tecnici attualmente mancanti siano sostituti in tempi rapidi e che si torni al vecchio sistema per i traumi ortopedici minori, evitando agli utenti la doppia fila all’Ospedale di Jesi”.

 

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