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Al centro iperbarico di Fano terapie quadruplicate dopo il convenzionamento con il servizio sanitario regionale

Al centro iperbarico di Fano terapie quadruplicate dopo il convenzionamento con il servizio sanitario regionale

FANO – “Dopo il convenzionamento con la Regione (siglato il 9 agosto scorso) i pazienti che si curano nel nostro centro sono quasi quadruplicati. Prima facevamo un turno di terapia al giorno, attualmente ne stiamo facendo quattro, per un totale di 25 persone”. A fornire i dati sono Barbara Carloni e Filippo Marchetti, direttrice sanitaria e legale rappresentante della ‘Iperbarica Adriatica’ di Fano, che aggiungono: “Questo incremento è la prova evidente che per molti anni la gente delle Marche o ha rinunciato all’ossigenoterapia o si è rivolta a strutture fuori regione, principalmente a quella di Ravenna, convenzionata da tempo col servizio sanitario di riferimento”.

“E’ stato raggiunto un risultato di grande importanza – rimarcano -, sia per il diritto alla salute dei nostri corregionali, sia per la riduzione della mobilità passiva. Un risultato, lasciatecelo dire, ottenuto grazie alla sensibilità e alla tenacia del consigliere Federico Talè che, ne siamo certi, ricoprirà in modo efficace il nuovo ruolo di delegato alla sanità, mettendo in campo tutta la sua attenzione ai reali bisogni dei cittadini e la sua determinazione a raggiungere gli obiettivi”.

Carloni e Marchetti spiegano cos’è cambiato per le tasche dei pazienti: “prima del convenzionamento pagavano 93 euro a seduta (i cicli di cura sono mediamente di 20 sedute) con un rimborso successivo del 50% se marchigiani. Adesso, invece, con un ticket di 36 euro possono fare 8 sedute e se hanno l’esenzione non pagano neppure un centesimo. Tutta un’altra cosa, e l’aspetto più importante è che nessuno sarà più costretto a rinunciare alle terapie perché versa in condizioni di disagio economico”.

Terapie che riescono a curare un ampio spettro di criticità e patologie. “Nono solo le intossicazioni da monossido di carbonio e le malattie da decompressione subacquea, che sono quelle che più ricorrono nell’immaginario collettivo quando si pensa all’iperbarica – riprendono Carloni e Marchetti -, ma anche le ulcere cutanee, le lesioni da radioterapia, le infezioni che producono necrosi progressive, l’osteomielite, la sordità improvvisa e diverse altre problematiche, per le quali, ora, esiste finalmente una risposta sul territorio”.

 

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