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Bolletta dell’acqua da infarto, la Corte d’Appello l’annulla

Bolletta dell’acqua da infarto, la Corte d’Appello l’annulla

Un pensionato residente ad Ostra avrebbe dovuto pagare oltre 17.000 euro all’Acquedotto Pugliese. Assistito dall’avvocato Corrado Canafoglia dell’Unione Consumatori ricorre e vince

BARI – L’odissea inizia nel dicembre 2010, quando un pensionato originario di Gagliano del Capo, in provincia di Lecce, attualmente residente con la famiglia a Ostra, si è visto recapitare da Acquedotto Pugliese una bolletta da infarto da oltre 16 mila euro  per un presunto consumo di più di 6.000 metri cubi di acqua.
Tutto è iniziato nel giugno 2010, quando l’Acquedotto Pugliese, senza preavvisare il proprietario della casa, come invece prevede il contratto, cambiava unilateralmente il contatore dell’acqua.

Dopo la sostituzione, da giugno 2010 a novembre 2010 il misuratore registra un consumo di oltre 6.000 mc di acqua, pari all’acqua presente in  2  piscine olimpioniche.

Solo per dare un’idea si precisa che l’Istat ha stimato il consumo annuale di una famiglia italiana media in 63,5 mc annui, quindi 100 volte inferiore a quello preteso dall’Acquedotto Pugliese.

A nulla sono valsi i tentativi di convincere l’azienda erogatrice che l’anomalo consumo potesse derivare da un errore nella taratura del misuratore al momento della sua sostituzione.

L’Acquedotto Pugliese otteneva quindi un decreto ingiuntivo dal Tribunale di Bari che imponeva al pensionato di pagare oltre 17.000 euro, comprese le spese legali.

Tramite l’avvocato Corrado Canafoglia ed Elisa Pellegrini dell’’Unione Nazionale Consumatori Marche il pensionato  opponeva il decreto ed in primo grado il Tribunale di Bari accoglieva la tesi del consumatore.

L’Acquedotto Pugliese non contento impugnava la sentenza avanti alla Corte di Appello di Bari, la quale però rigettava ogni pretesa della società erogatrice pugliese.

I giudici di merito pugliesi,  facendo proprio quanto dedotto dai legali dell’Unione Nazionale Consumatori, attribuivano l’anomalo consumo di acqua alla cattiva esecuzione della sostituzione del misuratore, avvenuta  in assenza del consumatore, senza consentire a questi di controllare la regolarità delle operazioni.

L’Acquedotto Pugliese nonostante dal 2001 abbia attivato un sistema di allerta per i consumatori per segnalare forti consumi, nel caso di specie non ha assolutamente avvertito il consumatore e peggio ancora ha proceduto legalmente, ma i Giudici hanno censurato il comportamento della società pugliese.

 

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