L'INTERVENTOPOLITICASENIGALLIA

Stefano Mencarelli: “Senigallia non vuole dimenticare 42 anni di degrado e abbandono del fiume Misa”

Stefano Mencarelli: “Senigallia non vuole dimenticare 42 anni di degrado e abbandono del fiume Misa”

SENIGALLIA – Stefano Mencarelli, cittadino senigalliese che segue con attenzione i problemi della città e del suo fiume, ci ha inviato un intervento per non dimenticare………..nel giorno dei funerali per le vittime di Genova e per tutte le vittime dello Stato assente! Un intervento con il quale ricorda l’alluvione di Senigallia del 19 agosto 1976.

19 agosto 1976   –   19 agosto 2018 / 42 anni di degrado ed abbandono

Una comunità senza memoria è destinata………. “ad annegare ogni volta che piove”.

Un fiume sicuro non esiste (anche se Senigallia ha ricevuto premi e riconoscimenti per le varie operazioni Fiume Sicuro riuscendo a distinguersi a livello nazionale) ma si può mitigare il rischio esondazione con opportuni interventi mirati a mantenere pulito l’alveo e creare strutture per contenere o far defluire le acque.

Dopo l’alluvione del 3 maggio 2014 sono state istituite commissioni d’inchiesta, tavoli rotondi alla Rotonda (scusate il gioco di parole) contratti di fiume, riunioni tra sindaci e comitati spontanei di alluvionati, Consiglio Grande (che di grande ha dato la delusione per i risultati), milioni gestiti dal Consorzio di Bonifica…….tutto questo si sarebbe potuto evitare facendo nostre le parole dei nostri anziani (gli stessi che hanno costruito gli argini con carriola e pala) e leggendo vecchi giornali sgualciti (nei quali si scrivono i nomi dei defunti per via delle alluvioni).

A dire il vero qualcuno ha tentato di risolvere il problema facendo promesse senza seguito.

Se si legge l’articolo del Corriere Adriatico uscito il 23 agosto 1976 si legge che dopo l’alluvione si sarebbero incontrati i sindaci dei 9 comuni del Misa per “dettare la politica di gestione del fiume nell’immediato futuro”(consorzio Misa Nevola).

Dopo l’alluvione del 2011 (dimenticata e taciuta dai media come scrisse Vittorio Sgarbi) si corse ai ripari con l’affidamento dei lavori per pulire il Misa a delle aziende agricole (poi seguirono le promesse della realizzazione delle fantomatiche vasche e del raddrizzamento del fosso del Sambuco) oggi ci pensa il consorzio di Bonifica!

L’unico che fa le promesse e poi le mantiene è il Misa che ci ricorda senza tanti fronzoli “Miei cari, se voi non vi ricordate di tenermi buono e pulito rammentate che non mancherò di presentarmi dentro casa vostra senza chiedere permesso”.

LA STORIA SI RIPETE: 1976-1991-1994-2011-2014

Meditate gente!!!!!Meditate.

Nelle foto: il fiume Misa – dal ponte Garibaldi – durante l’alluvione del 19 agosto 1976

 

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