CULTURAIN PRIMO PIANOSENIGALLIA

Senigallia città della fotografia: il caso Gemmy Tarini, i rapporti con Cavalli e i giovani del gruppo Misa

Senigallia città della fotografia: il caso Gemmy Tarini, i rapporti con Cavalli e i giovani del gruppo Misa

di ENZO CARLI

SENIGALLIA – Continuiamo la ricerca su “Senigallia della fotografia” e, arrivati ai prodromi della costituzione del gruppo Misa, ci  soffermiamo sul fotografo Gemmy Tarini classe 1894 al fine di verificarne l’influenza sulla fotografia senigalliese, i rapporti con Cavalli e con i “giovani “della gruppo Misa, e soprattutto per una prolusione su alcune sue ottime fotografie che mi sono state gentilmente fornite e illustrate dalla dr.ssa Marella Tarini, nipote di Gemmy Tarini, coadiuvata dal consorte, il dr.  Pietro Rinaldo Fanesi.

Giuseppe Cavalli appena stabilitosi da Lucera a Senigallia (1939), inizia la frequentazione con Tarini; i due aldilà degli interessi professionali di Tarini che possiede un ingrosso fotografico in via Alessandro Poerio (successivamente rilevato dal figlio Franco, anche lui fotografo) sono   uniti dal forte interesse per la fotografia( non dimentichiamo che Tarini come addetto ai lavori  ha l’opportunità di conoscere e seguire anche il dibattito sulla fotografia italiana). Cavalli e Tarini diventano amici e insieme programmano uscite e work shop in comune. Ne è la prova la fotografia scattata nel 1940 da Tarini a Cavalli che sulla spiaggia di Senigallia sta fornendo suggerimenti alla modella Mara, aggiustandone  la posa, modella poi ritratta anche da Cavalli. E’ probabilmente di Giuseppe Cavalli la fotografia che ritrae Tarini con il suo affezionato cagnolino.

Sta di fatto che Gemmy Tarini viene scelto come Autore con la fotografia dal titolo: ”La passeggiata” insieme a  Giuseppe Cavalli  e Mario Caràfoli (marchigiano, Corinaldo 1902, giornalista alla Stampa e poi alla Gazzetta del Popolo, grande fotoreporter), nel prestigioso testo FOTOGRAFIA, Prima Rassegna dell’attività Fotografica In Italia, a cura di. Ermanno Federico Scopinich con Alfredo Ornano e Albe Steiner, Ed. Gruppo Editoriale Domus 1943, personaggi di grande rigore critico e certamente tra i promotori della nuova fotografia italiana. Partecipano con altri 112 fotografi italiani tra i quali Luigi Comencini, Antonio Boggeri, Domenico Peretti Griva, Alex Stappo Franchini, Federico Patellani, Franco Grignani, Antonio Boggeri, Elio Luxardo, Bruno Munari, Alfredo Ornano, Albe Steinert, Vincenzo Balocchi e con Federico Vender, Mario Finazzi, Luigi Veronesi- con Ferruccio Leiss e Giuseppe Cavalli tra i promotori dello storico gruppo  del Manifesto della Bussola, 1947.

Il testo conteneva forti affermazioni che avrebbero anticipato la nuova fotografia italiana:”Le opere che presentiamo in questo annuario’, dice Scopinich ‘rappresentano la selezione di alcune migliaia di fotografie e molte si ispirano ad un senso di arte moderna, intendendosi per la fotografia questa definizione […] come antiretorica, anticonvenzionale ed in ogni caso lontana da quel romanticismo che ha afflitto ed affligge ancora in parte il gusto ordinatore di molte esposizioni e pubblicazioni […].L’annuario di Domus del 1943, prima documentazione completa sulle tendenze della fotografia nazionale del tempo, si prefiggeva l’intento far conoscere  la maturità tecnica ed artistica dei fotografi italiani… sfatando il mito di una superiorità straniera nel campo fotografico.

Le stesse fotografie di Tarini sorprendono per lo stile maturo, il taglio rigoroso, l’ attenzione alla posa, alla composizione, ai chiaroscuri, alle ombre, sono fotografie che in alcuni versi dialogano e forniscono pretesti per le fotografie di Cavalli. Certo che Tarini è da considerarsi un senigalliese doc della fotografia, forse il primo nella ricerca fotografica del suo tempo e che la “città della fotografia” non può dimenticare …Poi il “caso Tarini” l’improvviso isolamento – non l’unico – che lo ha tenuto fuori dalle questioni senigalliesi.

Nelle foto: Senigallia per la fotografia, 1938, 1940-42, 1944, 1948-49, Franco 1943, Gemmy Tarini fotografato da Giuseppe Cavalli 1945, giochi al mare 1939, Giuseppe Cavalli corregge la posa della modella (in alto), foto di Gemmy Tarini 1940, la modella 1943, La passeggiata 1943, Mara 1942-44, Ritorno a casa 1943

(2 – continua)

PER SAPERNE DI PIU’

Senigallia è la città della fotografia: una dettagliata analisi del professor Enzo Carli

 

Ag – RIPRODUZIONE RISERVATA - www.laltrogiornale.it