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“Le mura urbane di Mondolfo lasciate da 40 anni in uno stato di intollerabile degrado”

“Le mura urbane di Mondolfo lasciate da 40 anni in uno stato di intollerabile degrado”

Roberto Bernacchia segnala nuovamente il grave pericolo rappresentato dalla caduta di mattoni dal muro retrostante l’ex sferisterio comunale, in via San Michele

MONDOLFO – “Sono rimasto del tutto allibito – scrive il signor Roberto Bernacchia – nel leggere l’articolo su “Pericolanti le piastrelle di un terrazzo privato”, apparso sul numero odierno del Corriere Adriatico (pagina di Valcesano). Tale scritto sorvola completamente sul più grave pericolo rappresentato dalla caduta di mattoni dal muro retrostante l’ex sferisterio comunale in via San Michele.

“Pertanto mi sento in diritto di ristabilire la verità dei fatti. Sono stato io a segnalare la situazione di pericolo ai Vigili del fuoco di Fano i quali, prontamente intervenuti, hanno fatto presente  la cosa sia ai Vigili urbani di Mondolfo che al sindaco. Inoltre a giorni invieranno un verbale alla Prefettura e al Comune raccomandando gli interventi urgenti del caso. Quindi l’ordinanza di chiusura al traffico disposta al momento dalla polizia municipale non è che la conseguenza della mia iniziativa e del sopralluogo dei Vigili del fuoco.

“Sono almeno 40 anni che quel tratto di mura urbane (non castellane, come erroneamente qualcuno continua a dire e scrivere) si trova in uno stato di intollerabile degrado, il quale costituisce pure un pericolo per la sicurezza e l’incolumità dei cittadini. E questo nonostante le segnalazioni, le petizioni e la raccolta di firme di centinaia di abitanti del centro storico negli anni scorsi, da ultimo anche una serie di proposte avanzate dall’associazione che presiedo (Monte Offo), con la quale segnalavamo al sindaco Barbieri, come intervento prioritario del centro storico, il consolidamento di quel tratto di mura in via San Michele.

“Certo, la maggior responsabilità per l’incuria e il degrado ricade sulle amministrazioni precedenti per la loro inerzia, ma non posso accettare che ora l’attuale giunta, in fuga dalle proprie responsabilità, rivolti la frittata e insinui l’idea che il pericolo, con conseguente inadempienza dei condomini, risieda invece in un terrazzo privato: cosa ancora tutta da verificare.

“Allora dico chiaro fin da ora che, come condomini – aggiunge il signor Roberto Bernacchia -, ci assumeremo le nostre responsabilità e non mancheremo di fare il nostro dovere. Ma prima pretenderemo, come cittadini che pagano regolarmente le tasse, che sia l’Amministrazione comunale ad assumersi le sue responsabilità e che intervenga in quel tratto di mura compiendo un’opera necessaria non più rinviabile e di impegno non titanico.

“Da ultimo faccio osservare che non è logico, e nemmeno sensato, parlare di “borgo più bello d’Italia” per poi lasciare certe strade del centro storico in quelle condizioni. In tal contesto via S. Michele è forse la strada più sgangherata di Mondolfo. E’ ora di piantarla – conclude Roberto Bernacchia – di riempire Mondolfo di targhe, cartelli e bandiere inneggianti a “bellezze” che o non esistono o, nella migliore delle ipotesi, sono lasciate nel degrado più assoluto. Basta fare il confronto con i centri vicini per avere un quadro più realistico della nostra situazione”.

 

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