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Luciano Galeotti: “Ad una anno dalla chiusura anche Giancarli si è accorto della Bizzarri Spa”

Luciano Galeotti: “Ad una anno dalla chiusura anche Giancarli si è accorto della Bizzarri Spa”

Il costante impegno del gruppo consiliare “In movimento-Corinaldo c’è” per cercare di ridare un futuro ai dipendenti dell’azienda. La recente mozione presentata dal consigliere regionale Piergiorgio Fabbri del MoVimento 5 Stelle

di LUCIANO GALEOTTI*

CORINALDO – Ci dispiace che il consigliere regionale Enzo Giancarli, esponente del Pd, si sia accorto solo a distanza di un anno della chiusura della Bizzarri Spa e che, in una interrogazione quanto mai infelice, chieda lumi riguardo la situazione dell’azienda corinaldese. Pertanto cogliamo l’occasione per ricordare al signor Giancarli che il nostro gruppo consiliare di opposizione “In movimento-Corinaldo c’è” in sede di campagna elettorale dell’anno passato per le amministrative del nostro Comune aveva sollecitato l’Amministrazione comunale affinché si fosse adoperata, con tutti gli strumenti possibili, per evitare l’imminente chiusura della Bizzarri Spa, industria che dava lavoro fra diretto ed indotto a qualche centinaio di operai e dipendenti nei vari quadri.

Le nostre sollecitazioni avevano prodotto un incontro con il maggiore cliente dell’industria corinaldese, una nota multinazionale svedese. Nell’occasione erano presenti i rappresentanti dell’azienda e delle associazioni dei sindacati Cgil-Cisl-Uil. Ci eravamo lasciati col dire che sarebbero seguiti altri incontri, volti a risolvere questo gravissimo problema, per la nostra comunità.

Per mesi abbiamo atteso il verificarsi degli incontri prospettati e lo sviluppo degli scenari proposti, sia dai sindacalisti, sia dal signor Sindaco. Attesa, per quanto promesso, destinata sicuramente a rimanere vana con la speranza, forse, che con il tempo le luci che illuminavano questo scenario quanto mai grave si sarebbero affievolite ed il tutto risolto con un “e va bé…oppure: tanto che vuoi farci c’è la crisi….e ma lo sai queste cose poi….”

Il nostro gruppo non ha lasciato la presa ed a febbraio abbiamo presentato una interrogazione in sede di Consiglio comunale: “oggetto: Situazione Bizzarri Spa.

“CONSIDERATO CHE: nella riunione della Prima Commissione Consiliare Permanente da lei presieduta nel mese di luglio 2017, alla presenza del capogruppo di maggioranza Giacomo Anibaldi Ranco e del capogruppo di minoranza Luciano Galeotti, venivano evidenziati una sequenza di appuntamenti atti a dibattere e risolvere la crisi relativa alla imminente chiusura dello stabilimento Bizzarri Spa

nello specifico: 1. Appuntamento Ikea; 2. Commissione aperta; 3. Appuntamento prima commissione consiliare, invitati il vice sindaco, i sindacati di categoria, la Regione; 4. Appuntamento commissione aperta, invitati i sindacati, i lavoratori e la cittadinanza; 5. Appuntamento 3B, invitati i sindacati e la Regione.

PRESO ATTO CHE: allo stato attuale delle cose dei punti sopra riportati solo il primo è stato espletato; diversi lavoratori posti in mobilità hanno richiesto al nostro gruppo consiliare delucidazioni ed informazioni riguardo ad evoluzioni e prospettive future della questione;

CHIEDIAMO che vengano divulgate in sede di assemblea consiliare tutte le informazioni disponibili e le strategie messe in atto. Che venga presa in considerazione l’ipotesi di richiedere, al Ministero dello Sviluppo economico in concertazione con la Regione Marche che la situazione Bizzarri Spa venga inserita nelle aree di crisi industriale non complessa per il suo impatto significativo sullo sviluppo del territorio e sull’occupazione, ricordando che coinvolge oltre 300 lavoratori fra diretto ed indotto, al fine di venir inseriti nelle domande di agevolazione per dare sostegno, come previsto dal piano per le aree in crisi, all’occupazione economica mediante la stipula di appositi accordi di programma fra i vari enti (Stato/Regione) per progetti di riconversione e riqualificazione industriale con tutti i regimi di aiuto disponibili per perseguire la ripresa dell’attività industriale, la salvaguardia dei lavoratori e del livello occupazionale, il sostegno dei programmi di sviluppo, favorire l’attrazione di nuovi investitori, insomma tutte le strategie possibili previste dal piano ministeriale”.

Alla seduta consiliare erano presenti una trentina di operai dell’industria corinaldese carichi di aspettative e certi che l’Amministrazione comunale avrebbe attuato ogni strumento politico possibile per dare il via ad una concertazione seria e proficua. Il nostro obiettivo era quello di dare comunque una speranza, un futuro a qualche centinaio di cittadini magari aprendo altre prospettive di lavoro, magari, in uno scenario futuro e con il riconoscimento di area di crisi industriale non complessa, “collocare” queste maestranze in altre aziende.

Purtroppo l’Amministrazione ha nuovamente usato il pugno duro e poco è stato lasciato al dibattito in quella sede. Il nostro gruppo consiliare si è fatto nuovamente sotto richiedendo l’appoggio del consigliere regionale Piergiorgio Fabbri che, umilmente, ha richiesto le spiegazioni necessarie e si è adoperato subito nel presentare una mozione al Consiglio regionale, atto che è stato approvato all’unanimità dei presenti il 12 giugno scorso. Questo il contenuto: MOZIONE N. 363 ad iniziativa del consigliere Fabbri, del Movimento 5 Stelle, concernente: “Aggiornamento dell’elenco dei Comuni rientranti all’interno delle aree di crisi non complessa”.

Conclusa la discussione generale, il Presidente pone in votazione la mozione n. 363. L’Assemblea legislativa approva all’unanimità la mozione n. 363, nel testo che segue: “L’ASSEMBLEA LEGISLATIVA DELLE MARCHE PREMESSO che – il perdurare della crisi economica dettata da fattori finanziari ed economici internazionali, nazionali e regionali, incide sul tessuto produttivo e commerciale marchigiano allontanando di fatto la possibilità di risollevare le sorti di molte aziende del nostro territorio; – molti settori produttivi, tra cui il settore del legno, stanno conoscendo ormai da anni una profonda crisi dovuta alla grande trasformazione del mercato globale, alla perdurante delocalizzazione all’estero di importanti assetti produttivi, nonché viceversa alla penetrazione nel mercato italiano di produttori stranieri; – numerose realtà produttive presenti all’interno del territorio comunale di Corinaldo sono in forte difficoltà (basti pensare, a solo titolo di esempio all’azienda Bizzarri, leader nel settore dell’arredamento della casa), ponendo a rischio la dignità e la sussistenza di centinaia di famiglie; CONSIDERATO che – con delibera di Giunta regionale delle Marche n. 1500 del 28 novembre 2016 vengono individuati i territori rappresentati dai Sistemi locali del lavoro (SLL) candidabili alle agevolazioni previste per i territori delle aree di crisi non complessa regionale, come da elenco dei territori suddivisi in SLL dal DM MISE del 4 agosto 2016; – nella delibera di Giunta regionale succitata viene inoltre individuato, con deroga prevista dal DM MISE del 4 agosto 2016, un Comune non appartenente ai territori elencati in modo da poter coprire il massimo della popolazione eleggibile da inserire nei territori delle aree di crisi non complessa regionale; – l’elenco nazionale dei territori candidati alle agevolazioni previste per le aree di crisi industriale non complessa rimane valido per due anni a partire dalla data di pubblicazione del decreto direttoriale del MISE del 19 dicembre 2016 e pertanto risulta in scadenza il 19 dicembre 2018; – l’individuazione dei territori della Regione Marche, per le prossime agevolazioni previste per gli investimenti delle piccole, medie e grandi imprese dalla legge 181/89, saranno definiti dalla Giunta regionale in base ai dati della situazione di sviluppo economico-produttiva aggiornata al biennio appena trascorso; IMPEGNA IL PRESIDENTE E LA GIUNTA REGIONALE 1. a proporre al Ministero dello sviluppo economico un’estensione dei territori con crisi industriale non complessa il più possibile rispondente alle attuali aree di crisi industriale, considerando i dati del biennio appena trascorso, affinché possano usufruire delle agevolazioni previste dalla legge 181/1989; 2. a verificare la possibilità di inserire nell’elenco il Comune di Corinaldo”.

Qualcuno dell’Amministrazione comunale, forse una voce fuori dal coro, aveva iniziato a comprendere che questa grave situazione non andava affatto presa sottogamba, anzi occorreva intervenire immediatamente per avviare delle trattative serie in concertazione con chi aveva avanzato delle ipotesi di acquisto dell’azienda, con i maggiori committenti e con i proprietari dell’impresa corinaldese.

Al nostro gruppo consiliare è stato richiesto di mantenere il riserbo sulla vicenda, in questa delicata fase, per evitare lo sfumarsi delle eventuali trattative e questo l’abbiamo mantenuto, certamente per rispetto delle maestranze, al pari dell’impegno che ci eravamo riproposti in sede di campagna elettorale mantenendo sempre l’attenzione necessaria, volta a salvaguardare gli interessi dei lavoratori posti in mobilità.

Pertanto signor Giancarli lei, dopo un anno, arriva un poco “lungo” e alquanto fuori luogo in questa vicenda. E’ incomprensibile un tale autogol, dal momento che chi gioca o, forse, a questo punto è meglio dire giocava un ruolo importante nella trattativa è parte della sua stessa squadra. L’interrogazione era forse lecita indirizzarla ai componenti della sua equipe e chiedere lumi internamente al suo gruppo consiliare o partitico”.

*Consigliere comunale – Capogruppo In movimento-Corinaldo c’è

 

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