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E’ sempre più importante il recupero del Cassero medievale di Arcevia

E’ sempre più importante il recupero del Cassero medievale di Arcevia

Venerdì è in programma una conversazione storica di Gualtiero Mariotti e Virginio Villani per sostenere un’iniziativa di grande rilevanza culturale

ARCEVIA – Pochi forse sanno che sul punto più elevato del crinale (monte Cischiano) dove oggi sono i Giardini Leopardi di Arcevia si sono succedute nel tempo almeno quattro fortificazioni dalla fine del sec. XII al ‘500 avanzato. Le più note e importanti sono quella realizzata dopo il 1332 da Alberghetto Chiavelli di Fabriano, allora podestà e signore di Rocca Contrada, e quella più completa fatta edificare nel 1356 dal legato papale card. Egidio Albornoz, a guardia della terra e a garanzia della sua fedeltà alla Chiesa.

A partire dalla fine del ‘400, pacificato ormai lo Stato della Chiesa, il cassero cominciò a perdere la sua utilità e cadde via via in disuso, avviandosi ad una lenta ma inarrestabile decadenza. Alla fine del ‘500 era ancora abbastanza ben conservato insieme alla vicina chiesa di S. Giacomo, come testimoniano i due disegni del Ramazzani e del Cibo, ma nei decenni successivi fu saccheggiato per la costruzione del Convento dei Cappuccini e alla fine del ‘700 un dipinto dell’Ottaviani ci mostra solo un rudere.

Oggi di questa antica fortificazione si conservano ancora i resti delle fondamenta e delle murature che emergono uno o due metri da terra, appena visibili per il consistente interro e la compatta vegetazione che li coprono. Nell’estate del 2017 per iniziativa del “ Comitato per la salvaguardia e la valorizzazione dell’antico Cassero di Rocca Contrada” appositamente costituitosi, e con il supporto del Comune e la direzione scientifica della Soprintendenza, sono stati avviati consistenti interventi di recupero e di conservazione di un ampio tratto della base della muratura con il risultato di renderla perfettamente visibile.

Nel corrente 2018 si intende continuare l’opera di recupero dei tratti murari direttamente collegati a quello su cui si è già intervenuti, nella speranza che si possa procedere in futuro ad una più sistematica indagine archeologica sul pianoro soprastante anche per una migliore valorizzazione di tutta l’area dal punto di vista dei valori ambientali e monumentali.

Al fine di sostenere ed ottenere un maggiore coinvolgimento della comunità su questa iniziativa venerdì 27 luglio alle ore 21 nel chiostro di S. Francesco l’ing. Gualtiero Mariotti e il prof. Virginio Villani terranno una conversazione per illustrare la storia e la struttura del manufatto.

 

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