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A Senigallia parcheggi senza alberi, si presenta un’opportunità per riqualificare gli spazi urbani

A Senigallia parcheggi senza alberi, si presenta un’opportunità per riqualificare gli spazi urbani

Presa di posizione del presidente della sezione locale di Italia Nostra: “La riqualificazione a verde delle aree di sosta non è una questione di dettaglio e va affrontata innanzitutto con una diversa mentalità, considerando cioè i parcheggi come parte integrante del paesaggio urbano alla stregua delle strade e dei giardini”

di VIRGINIO VILLANI*

SENIGALLIA – E’ soprattutto d’estate con il caldo torrido che si sente la necessità di luoghi ombreggiati per parcheggiare la propria auto ed evitare la bollitura degli abitacoli sotto il sole; oltretutto il verde è un elemento essenziale di abbellimento di questi spazi che altrimenti si presentano come desolate distese di auto e asfalto.

Ma a Senigallia, soprattutto in prossimità del centro urbano, non è facile trovare parcheggi alberati. Eppure piantare alberi con chiome frondose tali da garantire un’ampia ombreggiatura non dovrebbe essere difficile nelle aree di sosta, dove non manca certo lo spazio. Invece rari sono gli alberi in questi parcheggi e per lo più di modeste dimensioni, inadatti anche alla funzione ornamentale. L’esempio più eloquente è quello del parcheggio di via Campo Boario di fianco al Poliambulatorio, ampliato recentemente con l’abbattimento degli ultimi pioppi e dove ora sopravvivono a stento solo alcuni alberelli, poco più che arbusti.

Analoga la situazione delle aree di sosta del centro commerciale di via G. Bruno, dove gli alberi sono più numerosi, ma anche qui insufficienti all’ombreggiatura, spesso stentati e carenti di manutenzione. Altrove poi di alberi non c’è nemmeno l’ombra. Anzi i pochi che c’erano sono stati via via abbattuti o sono venuti meno per varie ragioni senza essere sostituiti, come i lecci del Piazzale Morandi o i pioppi di via Sanzio di fianco all’hotel Patrizia o quelli già citati di via Campo Boario, per non parlare della pinetina della stazione che almeno offriva ombra alle auto parcheggiate ai suoi bordi.

In altri casi infine, come quello dell’ampio parcheggio davanti lo stadio, gli alberi non ci sono mai stati e non ci saranno mai, visto che l’ultima occasione offerta dalla nuova asfaltatura non è stata colta per riqualificare tutto lo spazio, da sempre uno squallido vuoto urbano, desolato e privo di identità. Un problema del genere si porrà prima o poi anche in molte strade urbane, dove le vecchie alberature non vengono sostituite o vengono rimpiazzate con specie inadeguate.

La riqualificazione a verde delle aree di sosta non è una questione di dettaglio e va affrontata innanzitutto con una diversa mentalità, considerando cioè i parcheggi come parte integrante del paesaggio urbano alla stregua delle strade e dei giardini; e lo si può fare progettando innanzitutto di distribuire in maniera più equilibrata gli alberi, anche utilizzando al meglio gli oneri di urbanizzazione destinati al verde tramite una parziale monetizzazione, senza concentrarli in eccessive opere di rimboschimento di spazi marginali.

*Presidente di Italia Nostra – Sezione di Senigallia

 

 

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