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Giorgio Sartini: “Lavori inutili senza il dragaggio del Misa dal ponte della ferrovia allo sbocco in mare”

Giorgio Sartini: “Lavori inutili senza il dragaggio del Misa dal ponte della ferrovia allo sbocco in mare”

Il consigliere comunale di Senigallia Bene Comune critica l’assessore regionale Angelo Sciapichetti: “Parole ad arte, ma in realtà sono solo propaganda elettorale”

di GIORGIO SARTINI*

SENIGALLIA – In occasione del sopralluogo a cui han partecipato il presidente della Regione, l’assessore regionale Sciapichetti, il sindaco di Senigallia, il consigliere regionale Volpini ed il presidente del Consorzio di bonifica, stando a quanto pubblicato da un giornale on-line locale, l’assessore Sciapichetti avrebbe affermato che “Si tratta di un intervento di grande urgenza e del più grande intervento per il dissesto idrogeologico. Abbiamo anche il dovere di fare presto, su indicazione dei tanti cittadini in occasione del consiglio comunale aperto. Gli interventi riguardano le vasche di espansione (o laminazione), l’escavo della foce del fiume Misa e il raddrizzamento del fosso del Sambuco“.

Stando ai proclami, entro dicembre 2018 verrebbe dragata la foce del Misa, raddrizzato il fosso del Giannino (o Sambuco come si suole definire) e realizzate le vasche di espansione.

In realtà l’intervento che dovrebbe essere fatto, il condizionale è ancora d’obbligo, sarebbe suddiviso in due stralci: il primo per la manutenzione di CINQUE tratti arginali sulla sponda DX (lato Ancona per intenderci) per 1.770 metri compresi tra il tratto che va dalla COMES a poco prima del vivaio di Borgo Passera.

Il secondo stralcio tra il ponte delle Bettolelle (e non del Vallone) e la confluenza del Nevola con il Misa (circa un Km prima dell’Olmo Bello di Casine e quindi non del Pianello di Ostra) per la manutenzione di DUE tratti arginali sempre sulla sponda DX (lato Ancona per intenderci) per un totale di 2.300 m.

Quindi i lavori di sistemazione degli argini riguardano circa 4 km delle arginature in sponda Dx su un totale di circa 28 km che ne esistono (14 in sponda Dx e 14 in sponda Sx). Come mai non c’è nessun tratto urgente in sponda Sx: sono tutti “sani”?

Eppure il Fosso del Giannino è in sponda sinistra e solo negli ultimi anni è esondato 5 volte, e sempre negli ultimi anni è stato riparato tre volte, in malo modo, ma riparato.

Oltre a questi interventi è previsto “una tantum” di riprofilare la sezione dell’intero tratto arginato e provvedere a manutenere la vegetazione esistente.

A differenza di quanto proclamato dall’assessore, non sono previsti lavori di dragaggio del tratto finale del fiume (dal ponte della Ferrovia alla foce o/e nel tratto dal ponte della ferrovia al ponte Portone) perché, come anche confermato a Contratto di Fiume dall’ing. Nafez e al Consiglio Grande dal Presidente Netti (entrambi livelli apicali del Consorzio di Bonifica) il loro intervento riguarda esclusivamente il tratto che va dal ponte Zavatti al ponte delle Selve.

Allora ripeto per la terza volta la stessa domanda all’Assessore Schiapichetti, che si ostina a non voler rispondere almeno per cortesia per il ruolo che riveste: “È consapevole che prima che la vasca delle Bettolelle entri in funzione ed immagazzini acqua, la città sarà inondata da una quantità d’acqua da 100 fino a 400 mc al secondo considerando anche i sette affluenti a valle? Inoltre l’inondazione della città rimarrà tale anche se la vasca entra in funzione perché l’entrata in funzione lascia sempre passare non meno di 309 mc/s di acqua?

E come dicevano i latini “repetita iuvant” ripeto la sequenza degli interventi da attuare per ottenere il maggior risultato per poter prevenire le esondazioni del Misa:

  1. Dragaggio del tratto dal ponte della ferrovia fino allo sbocco in mare.
  2. Riapertura del collegamento controcorrente di 18 metri tra il fiume e la 3° darsena del porto.
  3. Prolungamento della banchina di levante di 60 metri aprendola verso est per evitare l’insabbiamento veloce della foce del fiume e aumentare la capacità di deflusso con mareggiate di levante.
  4. Apertura di un bypass verso sud per aumentare la capacità di deflusso alla foce con ogni tipo di mareggiata.
  5. Rifacimento dei ponti cittadini dato che riducono la sezione degli argini di circa 1,5 m e cioè per circa 50mq di Tra l’altro i ponti sono di competenza comunale mentre le arginature sono di competenza regionale ma interferendo i ponti con le arginature è necessario che la regione li metta al primo punto e non all’ultimo rispetto a quanto previsto dal Progetto globale per il Misa e Nevola redatto dall’autorità di Bacino per mantenere da subito la massima capacità di deflusso in mare delle portate in arrivo.
  6. Dragaggio del tratto cittadino con gli argini in muratura per ripristinare il canale centrale di 2 metri più profondo rispetto alle vecchie aree golenali di approdo delle barche (circa 40mq di sezione) al fine di evitare l’interramento continuo del canale grazie all’aumento della velocità dell’acqua durante le portate di minima del fiume.

Con questi interventi la capacità di deflusso nel tratto cittadino, dagli attuali 140-160 mc/s,  passerebbe ad oltre i 550mc/s per giungere, in condizioni di mare che riceve, oltre i 600mc/s e quindi la vasca di laminazione andrebbe calcolata per portate superiori a 500mc/s. Con tali interventi la città potrebbe stare starebbe sicura con picchi di 650 -700 mc/s della durata di 70 – 90 minuti e non mi sembra poco visto che la portata di picco del 3 maggio 2014 è stata di 400mc/s.

Poi il rafforzamento degli argini lo esegua come meglio crede tenendo presente che poi occorre mantenerli costantemente, in modo fattibile e senza spendere ogni volta decine di milioni di euro.

*Consigliere comunale Senigallia Bene Comune

 

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