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Presentato al Salone del Libro di Torino Caro Sindaco del corinaldese Mario Carafòli

Presentato al Salone del Libro di Torino Caro Sindaco del corinaldese Mario Carafòli

Presentato al Salone del Libro di Torino Caro Sindaco del corinaldese Mario CarafòliTORINO – Presentato in prima assoluta nel padiglione della Regione Marche al Salone del Libro di Torino, presente il presidente Mastrovincenzo, Caro Sindaco di Mario Carafòli.

Ad un folto pubblico fortemente attratto dal taglio originale e dall’avvincente veste tipografica del libro, Carafòli è ricomparso per quel che è stato: gran fotografo di paesaggi, giornalista attento e curioso, scrittore ironico e sognante. Le sue singolari escursioni condotte per tutta Italia tra parole e immagini in ferraniacolor hanno carpito l’ammirato giudizio di un grande artista quale Luigi Bartolini. Ha poi collaborato a lungo col Touring Club Italiano sulle pagine de Le Vie d’Italia e di Qui Touring. Nella letteratura di viaggio in Italia occupa, con Guido Piovene, un posto non secondario grazie a La città smisurata (1976).

Ma con Caro Sindaco (2018) ne riscopriamo le radici ispirative più autentiche come soltanto da un carteggio privato possono riaffiorare. Radici corinaldesi, marchigiane nel profondo di sé. Così a Corinaldo destina una fitta corrispondenza ventennale (1966-1985) fatta di lettere, cartoline, appunti, ritagli, citazioni, foto inedite, ad un suo giovane amico, tanto stimato da sperarne un rinnovamento culturale quando questi ne diventa sindaco. Mario fa di quel luogo il distillato dei tanti borghi identitari del paesaggio marchigiano, geografico ed umano, sino a farne metafora di un loro modo, attento e riservato, d’interpretare il mondo di fuori. Ne sgorga un   affresco della contemporaneità italiana ed universale dipinto da una penna lungimirante e tanto innamorata della bellezza quale pulsione etica e civile quanto dura verso ogni tradimento di quella civiltà.

Il sottotitolo, Lettere dal ‘900 a un’Italia minore, spiega anche una corrispondenza avviata da Milano al sindaco (tra 1975 e 1985) Fabio Ciceroni. Il quale ha deciso di aprire un tale scrigno culturale e civile propiziato dalla liberalità di un’impresa fortemente cartacea quale la Box Marche di Tonino Dominici. Ciceroni – è lui il caro sindaco ed ora curatore del volume –  si è limitato alla trascrizione fedele dei testi autografi, ora qui riprodotti anastaticamente, e ad uno sforzo di contestualizzazione storica non localistica riconoscendo che nelle Marche, per una persistente consonanza interiore con la natura di questa terra, i destini del mondo vengono intuiti prima di decidersi altrove.

La fondante introduzione alla lettura è di Domizia Carafòli, giornalista degna figlia di Mario, il quale avrebbe definito una “ghiottoneria” l’affascinante forma grafica dovuta alla nota professionalità di Giuliano De Minicis.

Caro Sindaco sarà presto presentato ad Ancona a cura della sezione marchigiana dell’ANCI (Associazione Italiana dei Comuni Italiani).

 

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