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L’Associazione Confluenze: “Milioni di euro per il Misa, sì ai lavori ma fatti con criterio”

L’Associazione Confluenze: “Milioni di euro per il Misa, sì ai lavori ma fatti con criterio”

 SENIGALLIA – Pubblichiamo un nuovo intervento dell’associazione Confluenze sui lavori lungo il fiume Misa.

“Spieghiamoci subito: non siamo contrari a priori ad interventi sul fiume. Il problema è che tornano sempre i soliti metodi che da un secolo creano solo  tanti e grandi problemi.

I fatti

Il 21 marzo 2017 (v. stampa locale) l’avv. Netti, Presidente del Consorzio di bonifica delle Marche, presentava al sindaco Mangialardi un progetto di sistemazione idraulica del fiume Misa.

Il 24 maggio seguente lo stesso progetto veniva illustrato al Contratto di fiume. Il Contratto di fiume è il luogo del confronto e della co-progettazione sulla gestione del Misa. Ne fanno parte, volontariamente, associazioni e comitati, istituzioni comunali, provinciale e regionale, il Consorzio, rappresentanti degli ordini tecnici, associazioni di categoria e sindacati. Tutti i partecipanti al Contratto avevano facoltà, come ogni cittadino, di proporre osservazioni e modifiche al progetto. Progetto assegnato dalla Regione Marche al Consorzio di bonifica, senza gara, con finanziamento: cod. AN077/10 di euro 2.000.000,00 e cod. AN009A/10 di euro 2.420.000,00.

In estrema sintesi il progetto prevedeva:

1- il radicale rifacimento di 4km (su 12) di argine destro tra Ponte Zavatti  di Senigallia e Ponte delle Selve a Casine di Ostra.

(chissà perché nelle suddivisione dei due lotti, un tratto di circa 1 km – a monte e a valle del ponte di Vallone- con tane, erosioni ecc non viene evidenziato come tratto di intervento)

(gradoni, strati, pietrisco e reti d’acciaio caratterizzano … solo alcuni tratti dei nuovi argini)

2- ulteriore, drastico taglio delle alberature e sfalcio. In sostanza una inutile (se non controproducente) devastazione di ampie porzioni di fiume.

Le obiezioni

L’Associazione Confluenze, insieme al Comitato a difesa del territorio-Area agricola di compensazione idrica località Brugnetto, ai Comitato alluvionati Città di Senigallia, all’O.F.S. Senigallia, all’Osservatorio Misa e al WWF Marche ha presentato nei termini richiesti di 6 giorni,

le seguenti osservazioni:

Osservazioni al progetto del Consorzio di bonifica delle Marche “SISTEMAZIONE IDRAULICA DEL FIUME MISA”

  1. Impostazione di progetto

Si fa presente che nonostante sia unanimemente riconosciuto che la criticità maggiore nel deflusso del fiume Misa si presenta nel tratto urbano, le intere risorse disponibili per l’intervento vengono utilizzate per interventi nel tratto a monte della città di Senigallia.

  • Per l’effetto combinato dei lavori già eseguiti dopo l’alluvione del 03.05.2014 e quelli che si intendono realizzare tramite il Consorzio di bonifica delle Marche, il centro urbano della città di Senigallia sarà gravemente a rischio anche con eventi meteorici di lieve gravità (vedi evento non eccezionale del marzo 2017).
  • Se l’ipotesi di progetto è di intervenire solo sulle arginature del tratto a monte della città, perché non studiare una qualche soluzione progettuale che preveda la realizzazione di casse di espansione con lo spostamento/raddoppio degli argini in siti opportuni?
  1. Soluzioni progettuali

2.1  La scelta dichiarata di canalizzare il fiume si è già rilevata controproducente, a causa della conseguente diminuzione dei tempi di corrivazione, come costatato negli ultimi eventi piovosi.

2.2  L’impiego di materassi Reno in correnti fluviali fortemente energetiche, soprattutto se                       impiegati dove l’argine è in froldo, ha dimostrato ripetutamente una scarsa durabilità.

2.3  L’impiego discontinuo di reti antianimali è palesemente incongruo per i seguenti motivi:

  1. gli animali si spostano in aree adiacenti dove non c’è la rete, costringendo alla continua ricerca di fondi per ampliare l’area protetta;
  2. le reti e relativi ancoraggi ridurrebbero fortemente l’utilizzo del coronamento degli argini come pista ciclopedonale; prassi generalizzata in casi consimili;
  3. non risulta, nell’ampia letteratura tecnica a riguardo, che la presenza di animali abbia la rilevanza che il progetto gli attribuisce;
  4. il progetto non contempla le ulteriori difficoltà di manutenzione degli argini dovute alla rete.
  5. La manutenzione del fiume

Nell’inverno 2014/2015 la Provincia di Ancona ha eseguito un intervento di somma urgenza di manutenzione della vegetazione con il taglio di circa 4.000 essenze arboree di alto fusto, di cui almeno 700 protette, allocate sulla banchina. Nel presente progetto è previsto il taglio, o l’estirpazione, totale della vegetazione presente sugli argini. Inoltre, per il rafforzamento degli argini, è previsto l’asporto di materiale inerte dal corso d’acqua. Il combinato disposto di questi tre interventi produrrà grossi rischi idraulici dovuti alla movimentazione delle ghiaie, riduzione dei tempi di corrivazione  (con rischi per il centro abitato di Senigallia), danni al patrimonio boschivo ripariale (D.lgs 227/2001), danni al paesaggio (D.lgs 4/2004) producendo impoverimento della bio-diversità e dell’ambiente.

Alternativa corretta è la manutenzione costante e puntuale del Misa, con tagli selettivi e diradamenti mirati.

Gli esiti

Dopo un anno, il Consorzio è tornato al Contratto di fiume riproponendo sostanzialmente la stessa impostazione (tranne che per l’impiego di materiali inerti dall’alveo e l’accettazione delle vasche di espansione) e lo stesso contenuto del progetto precedente, ignorando ogni osservazione.

In Regione Marche tutto tace. Il Contratto di fiume? Non pervenuto.

Infine, nei giorni scorsi esce un comunicato (http://www.ansa.it/marche/notizie/2018/05/11/appaltati-25-mln-euro-lavori-sul-misa_3860991d-ccb5-4aa0-87ba-488023f0a973.html ) dal Consorzio di bonifica che annuncia 2,5 mln (dai 4.420.00 iniziali) di euro per lavori lungo il Misa.

Ma la notizia (al di là del merito) è che ad eseguire i lavori saranno due ditte alle quali il Consorzio subappalta i lotti.

“Gli interventi – spiega Michele Tromboni, responsabile del procedimento del Consorzio di Bonifica – rivestono una notevole (quasi somma, diremmo!) urgenza, e consistono nel rinforzo, adeguamento e ripristino delle arginature in terra”.

Tutto corretto? Sicuri che non c’erano alternative? Ve le racconteremo nel prossimo ed ultimo intervento”. 

 

 

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