CULTURAFANO

La psicologia di uno stalker nel nuovo romanzo di Cinzia Piccoli

La psicologia di uno stalker nel nuovo romanzo di Cinzia Piccoli

di LUCA RACHETTA

Ritratto di uno stalker, titolo dell’ultimo romanzo della’autrice fanese Cinzia Piccoli, che ha già al suo attivo Come Bovary (2012) e La Vecchia (2013), fa nascere di primo acchito il sospetto di trovarsi di fronte a un qualcosa di simile ad un giallo, a un thriller o a un noir. In un mercato librario e cinematografico saturo di criminali seriali e in preda a ossessioni maniacali, la figura dello stalker ben si presterebbe, e già in alcuni casi si è prestato, a una storia costellata di delitti, che un tempo sarebbero stati definiti passionali, e di persecuzioni e minacce nei confronti di una donna, rea di aver troncato una relazione divenuta intollerabile e persino pericolosa. Nell’opera di Cinzia Piccoli è invece lo stalker a essere inseguito dalla scrittrice lungo l’intero percorso della sua vita, affinché l’occhio del narratore, così attento alle dinamiche dell’umana natura e della società contemporanea, possa affondare nel terreno di coltura che ha forgiato la psicologia di Maurizio (così si chiama lo stalker), alimentato principalmente dalle vicende familiari e dal rapporto instaurato con la figura materna. L’occhio di Cinzia Piccoli è ben più profondo e invasivo di quello dello stalker e ci consegna anche di Lucia, la protagonista femminile, un quadro psicologico che si costruisce in itinere, che si forma davanti al lettore consegnandogli anche la risposta al più ovvio dei quesiti, vale a dire perché una donna può essere attratta da una personalità complessa e difficile come quella di colui che diventerà il suo persecutore e aguzzino. Due trame di vita, quelle di Maurizio e di Lucia, che nascono e si sviluppano indipendentemente e poi si incontrano, gettandosi luce vicendevolmente e alimentando l’equivoco, o l’illusione, di compatibilità e complementarità, premesse di un riscatto esistenziale da chiamarsi, se non felicità, quanto meno serenità e compensazione delle sofferenze patite in passato.

“Divenne sempre più cauto e sospettoso.

Attanagliato dalla gelosia di saperla fuori casa tutto il giorno, cercava disperatamente uno spiraglio di luce nell’angusto spazio carico di ombre della sua mente, obbligandosi a reprimere quei pensieri bui che gli si dilatavano come un cancro dentro la testa.

Temeva di perderla, ma più di ogni altra cosa temeva di perdere se stesso, come si teme un nemico di cui si conosce la forza distruttrice. Dentro di lui era in atto una lotta silenziosa, terribile e cruenta. E gli era sempre più difficile nasconderne gli effetti”.

Cinzia Piccoli scrive questo romanzo con uno stile diverso dai precedenti, di cui rimane qualche barbaglio qua e là, forse appena percettibile da chi non conosce il retroterra letterario della scrittrice, fatto, tra le altre cose, di ricerca della bella scrittura, lontana dai condizionamenti delle mode e delle regole dell’editoria di massa. E la ricerca, pur nella diversità delle soluzioni espressive utilizzate, continua anche in Ritratto di uno stalker, la cui cifra stilistica affiora dalla realtà quotidiana: una essenzialità sintattica e lessicale che veicola attraverso le pagine del libro l’essenzialità di sentimenti umani non filtrati da artifici espressivi, inutili in quanto fuorvianti rispetto alla verità raccontata dal testo. Raymond Chandler, nel saggio La semplice arte del delitto, assurgeva ad alfiere del genere noir contestando l’inverosimiglianza delle trame e delle situazioni del classico giallo deduttivo, e probabilmente anche la sua visione troppo edulcorata della società: se Ritratto di uno stalker, lo ribadiamo, non ha nulla del noir, ci viene comunque da osservare che esso rappresenta, almeno nel rapporto più diretto con la materia, che ha il suo corrispettivo nella lingua adottata, la svolta in senso realistico della sua autrice.

————————————-

 *Ritratto di uno stalker (Edizioni L’Asino d’Oro, 2018) sarà presentato il 24 marzo, alle ore 18.30, presso la Libreria Iobook di Senigallia.

 

 

Ag – RIPRODUZIONE RISERVATA - www.laltrogiornale.it