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Fano si ferma per l’allarme bomba: ospedale, scuole e uffici pubblici restano chiusi

Fano si ferma per l’allarme bomba: ospedale, scuole e uffici pubblici restano chiusi

Sgomberate oltre ventimila persone. L’ordinanza firmata nella tarda serata dal sindaco Massimo Seri

FANO – Un ordigno bellico della seconda guerra mondiale, del peso di circa 250 chili (per l’esattezza 225 chili, stando agli artificieri intervenuti sul posto), lungo più di un metro, è venuto alla luce nella zona di Sassonia durante uno scavo. La bomba è stata individuata in viale Ruggeri, nel cantiere aperto dall’Aset per la posa in opera, nella zona di Sassonia Sud, degli scolmatori.

In serata, dopo l’ennesimo vertice, è stata decisa l’evacuazione di oltre ventimila persone in quanto l’ordigno è stato innescato accidentalmente durante i lavori si scavo e potrebbe esplodere in qualsiasi momento.

Stanno lasciando le loro abitazioni quanti abitano nel raggio di 1.800 metri dal punto di ritrovamento della bomba. La decisione è stata adottata dalla Prefettura di Pesaro in accordo con l’Amministrazione comunale. Le zone da evacuare sono il lungomare di Sassonia, il centro storico e la periferia a sud del centro.

La bomba, secondo quanto si è appreso sarà fatta brillare in mare mercoledì mattina, con un’operazione congiunta tra Esercito Italiano e Marina Militare. Mille militari nella notte sono giunti a Fano per collaborare alle operazioni di evacuazione della popolazione.

Sono già stati evacuati anche l’ospedale Santa Croce e la stazione ferroviaria. Bloccatii i treni dalle 21:30, dato che la stazione (come l’ospedale) si trova nella zona di maggior pericolo. Lo stop non interessa invece l’autostrada A14.

Nella tarda serata il sindaco di Fano Massimo Seri, dopo la riunione svolta presso il COC alla presenza del Prefetto, delle Forze dell’Ordine e di tutti i soggetti interessati, preso atto delle conclusioni cui giungono le autorità militari in ordine alla necessità di evacuazione della zona a rischio, al fine di garantire l’incolumità pubblica e privata ha emanato in data odierna – martedì 13 marzo 2018 – l’ordinanza n.12 (ordinanzasindacoSeri2018-03-13)con la quale ordina in particolare:

l’evacuazione di tutta la popolazione ricompresa nel raggio di mt. 1816 dal punto di ritrovamento dell’ordigno. L’ordine di evacuazione è valido sino alle ore 13.00 del 14.03.2018 salvo proroghe;
la chiusura sino alle ore 13.00 di tutti gli uffici pubblici con eccezione del Commissariato di PS, della locale Stazione e Compagnia dei Carabinieri nonché del Comando di Polizia locale salvo proroga;
la chiusura per il giorno 14.03.2018 di tutte le scuole di ogni ordine e grado presenti nel territorio del Comune di Fano;
di demandare a tutte le Forze dell’Ordine e della protezione civile nonché della società che gestisce il trasporto pubblico l’applicazione della presente ordinanza d’intesa con S.E. il Prefetto

I punti di raccolta per la popolazione interessata dall’ordine di evacuazione sono:

Centro Storico – zona attesa: Malatesta, ex-Caserma Paolini – accoglienza: Dini Salvalai
Lido/Liscia – zona attesa: parcheggio Viale della Giustizia – accoglienza: Palestra Trave
San Cristoforo/Poderino – zona attesa: Piazza Unità d’Italia – accoglienza: Palestra Nuti
Vallato/Ospedaletto – zona attesa: Piazzale Don Orione, Piazzale San Paolo, Foro Boario – accoglienza: Palestra Sant’Orso
San Lazzaro/Zavarise/Stazione – zona attesa: parcheggio Centro Commerciale San Lazzaro, piazzale antistante Stadio Mancini, Foro Boario – accoglienza: Palestra Bellocchi
Villa Uscenti/Baia Metauro – zona attesa: parcheggio Albergo Metauro – accoglienza: Palestra Ponte Metauro
Sassonia – zona attesa: Vanvitelli, Via della Marina, Asilo Manfrini – accoglienza: Cuccurano.

Le farmacie comunali di Sant’Orso e Gimarra rimarranno aperte tutta la notte. Le parrocchie di Rosciano, Centinarola, Sant’Orso, San Cristoforo, Cuccurano, Fano2, Gimarra e Fenile, hanno dato disponibilità ad accogliere per la notte chi non ha un posto dove andare. Inoltre Ferrovie dello Stato ha messo a disposizione un treno, fermo alla stazione di Marotta, con circa 600 posti letto.

Nelle foto: l’ordigno rinvenuto a Sassonia e la cartina dell’area interessata dall’evacuazione

 

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