CRONACAIN PRIMO PIANOURBINO

“A Urbino non si possono compromettere progetti capaci di riqualificare la città”

“A Urbino non si possono compromettere progetti capaci di riqualificare la città”

Michele Felici ha inviato una lettera aperta al Comune e alla Soprintendenza per i beni archeologici delle Marche con riferimento alla villa romana, all’asse attrezzato e al versante Sud Est del centro storico

URBINO – Michele Felici ha inviato una lettera aperta al Comune di Urbino e alla Soprintendenza per i beni archeologici delle Marche con riferimento alla villa romana, all’asse attrezzato e al versante Sud Est del centro storico di Urbino.

Questo il testo della lettera di Michele Felici:

“Il giorno 3 marzo 2018, nella cronaca di Urbino di un quotidiano locale, troviamo la comunicazione dell’assessore Roberto Cioppi che dichiara di voler recuperare la villa romana che faceva parte di un lavoro che, per un dissidio tra giunta Corbucci e la Soprintendenza di Ancona, è stato tenuto fermo dal 2009.

“Questa comunicazione, sempre a proposito di reperti archeologici romani, mi ricorda un’altra comunicazione simile, quando lo stesso assessore, il 23 luglio 2014, dichiarava che “dopo 40 anni venivano tolte le lamiere del teatro romano e uno dei punti più degradati del centro (storico) sarebbe diventato presto giardino e luogo d’incontro”.

“Quest’ultimo lavoro è stato eseguito sostenendo una spesa importante (170 mila euro), ma, per la verità, ancora oggi il bel giardino ed il luogo di incontro si debbono vedere e tutto ciò, ritornando alla villa romana, non è un gran biglietto di presentazione.

“L’area della villa romana si trova nell’ambito del progetto dell’Asse attrezzato che prevedeva il risanamento del versante Sud Est del centro storico con la realizzazione della funicolare di terra che doveva collegare la ex fornace Volponi con via Santa Chiara.

“Nello scavare la stazione di monte della funivia di terra, sono venuti alla luce dei reperti archeologici che, si ritiene siano importanti non tanto per il ritrovamento in se per se (in via Santa Chiara vi sono altre ville romane), ma per l’ubicazione che certamente è in rapporto con le mura romane (e medioevali) che sempre sono state indicate altrove mentre, quasi certamente, sono a valle della villa da recuperare. “All’Archeologo Direttore che ha bloccato i lavori smentendo il suo Soprintendente che aveva concesso lo smontaggio (e rimontaggio) della villa romana, si suggerisce l’elaborazione di un progetto di ricerca e studio, da fare in collaborazione con il Comune di Urbino, che, nel rispetto di quanto allora stabilito dalla Soprintendenza Archeologica, volga a definire il contesto della villa romana individuando la ubicazione delle mura romane che molti cercano e tutti, fino ad ora, hanno posto più a monte deformando un “poggio” che ora si ha l’occasione di studiare e definire meglio precisando (almeno in questa piccola area) anche la successiva fase medioevale e rinascimentale.

“All’assessore e al suo staff tecnico, si suggerisce di pensare a Urbino come capitale di un qualche cosa (della musica antica e/o ….) perché le cose non sempre andranno come ora e non è giusto cancellare e compromettere la realizzazione di progetti (dei quali non si chiede il finanziamento) che riqualificherebbero veramente la nostra Città. Il versante deve essere risanato con dreni, questi debbono essere monitorabili e pertanto debbono essere attestati in una galleria, questa deve essere abbastanza grande per fare operare la macchina che li realizza e da qui la “logica” di dimensionare il tutto per poter ospitare la funicolare di terra (o delle scale mobili) che dalla ex fornace giungono in via Santa Chiara.

“Questo progetto non a caso è stato approvato (da tutti, Soprintendenza compresa) come asse attrezzato perché, partendo e comprendendo il risanamento del versante, da alla nostra città un elemento di grande sviluppo.

“Certamente la ex fornace non potrà essere un altro centro commerciale, ma interessi ci sono e ci sono stati da sempre, per un centro benessere stellare che ai suoi clienti dà la possibilità di passeggiare al palazzo Ducale o visitare gli Oratori o ecc.ecc.

“Signor assessore la prego di non compromettere questo progetto che, con un minimo di impegno, può essere finanziato e realizzato”.

 

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