L'INTERVENTOPOLITICAURBINO

“A Urbino Gambini snobba gli studenti ma senza di loro balzerebbe agli occhi il dramma di un centro storico desertificato”

“A Urbino Gambini snobba gli studenti ma senza di loro balzerebbe agli occhi il dramma di un centro storico desertificato”

Il presidente dell’associazione Urbino Capoluogo, Giorgio Londei, prende posizione sulle ultime attività del sindaco e della sua amministrazione

“A Urbino Gambini snobba gli studenti ma senza di loro balzerebbe agli occhi il dramma di un centro storico desertificato”di GIORGIO LONDEI*

URBINO – Il sindaco Gambini, piuttosto che attaccare l’associazione Urbino Capoluogo e scoprire i nervi dove il dente gli duole, dovrebbe ringraziarla: perché il tratto davvero triste della sua amministrazione è la debolezza dei contenuti, mentre noi siamo una continua fucina di idee e iniziative.

Sembra che la sua unica e spasmodica attività sia solo quella che può suggerire l’istinto: tentare di chiudere continuamente buche e spalare neve, un’ossessione che alimenta se stessa, in quanto per pulire l’ultima neve ad alzo zero sono stati distrutti i cordoli e i marciapiede di mezza Urbino, una devastazione che però darà modo a Gambini di mettere in mostra bobcat e asfaltatori in giro per il territorio, nell’unica attività che è in grado di portare avanti: fare buche e poi riempirle.

E già, perché se si alza la testa dal livello terra per provare a guardare più in alto si possono ammirare i suoi insuccessi politici, che sono oggetto puntuale degli incontri di Urbino Capoluogo, a cominciare dalla sanità ormai allo sbando. Solo un paio di questioni: dove si erano mai visti degenti di medicina scorrazzare negli altri reparti? Come mai, nonostante tutte le spiegazioni fornite, non si apre il reparto di Geriatria?

L’azzeramento delle attività culturali è drammatico: quanti sono i turisti che vengono a Urbino per una qualsiasi attività che si possa definire culturale, fatte salve alcune iniziative passate dell’assessore preposto?

Mentre l’Italia raddoppia i turisti e le città Unesco scoppiano grazie alle idee e al fermento dell’innovazione, Urbino è morta, desolata, azzerata, quando ci vorrebbero sinergie e condivisione di intenti con la Galleria Nazionale che ora non esistono, a cominciare dalla comunicazione e dalla promozione che non vanno oltre Trasanni.

Gambini snobba gli studenti e dice di puntare sul turismo, ma se non ci fossero gli studenti balzerebbe agli occhi il dramma di un centro storico desertificato di vita e di attività commerciali. Urbino Capoluogo, grazie al fermento di tutte le sue iniziative continua ad aumentare gli iscritti e i partecipanti, mentre gli abitanti della città di Gambini spariscono al ritmo inesorabile di uno al giorno. Bene le fusioni con i comuni vicini, come Urbino Capoluogo segnala da sempre, ma da sole rischiano di non fermare il declino umano e civile di questa amministrazione.

Le fughe in avanti di Matteo Ricci sono sbagliate, ma chi aveva sollevato il problema è stata ancora una volta Urbino Capoluogo, mentre Gambini non se n’era neppure accorto.  Urbino deve finalmente riprendersi il suo ruolo, la sua dignità, la sua forza illuminante nel segno della cultura, mentre oggi il vuoto regna in città. E ora che arriva l’estate, se non ci fossero le iniziative e le idee di Urbino Capoluogo che continuerà a dire la sua in piena autonomia e indipendenza, che avrebbe da dire Gambini, senza più neve da spalare e buche da riempire?

*Presidente dell’associazione Urbino Capoluogo

 

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