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I problemi ambientali di Falconara approfonditi nel corso di una partecipata assemblea

I problemi ambientali di Falconara approfonditi nel corso di una partecipata assemblea

FALCONARA – Dal Comitato Mal’Aria di Falconara/Castelferretti riceviamo: “Al centro Pergoli di Falconara Marittima, si è svolta l’assemblea pubblica informativa organizzata dal Comitato Mal’Aria, dal titolo “A Falconara non stiamo poi così bene! Ricoveri e decessi: rispetto al resto della regione quanti erano i casi attesi e quanti invece quelli osservati?”. L’incontro ha visto la partecipazione di oltre duecento persone che hanno gremito sia la sala principale dove si svolgeva la presentazione sia le due sale secondarie dove era possibile assistere alla presentazione attraverso dei monitor televisivi.

Nel corso della serata, diversi relatori si sono succeduti per trattare temi di fondamentale importanza nell’ambito della salute pubblica e per aggiornare i presenti sullo stato delle numerose iniziative intraprese e sostenute dai volontari del comitato. Alla relazione ha fatto seguito un breve dibattito che ha permesso di approfondire alcuni dei temi trattati con gli interventi del pubblico.

La prima relazione ha illustrato i contenuti dell’Indagine Epidemiologica descrittiva effettuata dall’Osservatorio Epidemiologico Ambientale delle Marche (ARPAM) che ha valutato le cause di ricoveri e decessi per il periodo che va dal 2009 al 2013 confrontando i dati di Falconara Marittima con quelli regionali. Il quadro che è emerso evidenzia, rispetto alla media regionale, eccessi di mortalità ed ospedalizzazione nel comune di Falconara Marittima per molte malattie neoplastiche e, purtroppo, per patologie meno attese quali malattie del sistema nervoso, malattia di Alzheimer e malattia dei motoneuroni (in molti casi quasi al livello massimo di attenzione). Lo studio ha riscontrato inoltre la stessa elevata incidenza di malattie neuro-psichiatriche, di malformazioni congenite e, sorprendentemente, degli aborti spontanei. Per alcune patologie è inoltre emersa la preoccupante tendenza all’aumento. Lo studio epidemiologico ha fotografato una situazione sanitaria falconarese veramente preoccupante e non fornisce, per la natura descrittiva dello studio stesso, indicazioni sulle possibili cause ambientali.

La seconda relazione ha illustrato il funzionamento delle centraline della Rete Regionale della Qualità dell’Aria installate a Falconara Marittima, mettendo in relazione i risultati dei due studi effettuati dal Comitato Mal’Aria: il primo, che copriva il periodo dal 1 gennaio 2012 al 20 maggio 2015, e l’attuale, che copre i dati dal 15 maggio 2015 al 10 gennaio 2018. Il quadro presentato dimostra come la situazione di generale bassa percentuale di funzionamento dei sensori di misurazione della concentrazione degli inquinanti continui a persistere: negli anni considerati, solo alcuni dei canali di campionamento hanno raggiunto percentuali di funzionamento temporale superiori al 90%, rendendo di fatto inutilizzabili i dati disponibili. Lo studio ha inoltre posto l’attenzione su alcune anomalie nelle sequenze dei valori misurati che saranno oggetto di ulteriori indagini da parte del comitato e sul fatto che nessuna delle tre centraline falconaresi renda disponibili alla consultazione pubblica i dati di direzione e velocità del vento. Questo ultimo punto è stato ribadito come molto importante, visti i numerosi episodi di diffusione di esalazioni industriali moleste che hanno interessato Falconara Marittima e in particolare il territorio della frazione di Castelferretti, durante la scorsa estate.

Il successivo intervento ha preso spunto dalla audizione del Comitato Mal’Aria da parte della Commissione Bicamerale, avvenuta nel giugno 2017 a Falconara Marittima e ha illustrato che durante la successiva attività di preparazione della documentazione integrativa da fornire alla Commissione sono emerse alcune anomalie. In particolare, il relatore ha fatto notare che nella documentazione presentata per la richiesta di autorizzazione alla realizzazione di un nuovo impianto di desolforazione, la stessa raffineria API dichiarava che i dati delle centraline di rilevamento della

qualità dell’aria non erano in percentuale sufficiente per poter essere utilizzati a norma di legge e tuttavia riteneva di poterli comunque prendere in considerazione per supportare la richiesta di autorizzazione. A questo riguardo, il relatore ha comunicato che il Comitato Mal’Aria, ha notificato formalmente questa anomalia alla Commissione Bicamerale, che ha ritenuto opportuno trasmettere questa nota alla Procura della Repubblica di Ancona per l’iscrizione agli atti.

Nella seconda parte dell’intervento, il relatore ha illustrato come, secondo la normativa vigente, l’Amministrazione Comunale e il Sindaco di ogni città che ospiti industrie classificate come “insalubri di prima categoria” abbiano la prerogativa di legge di intervenire in sede di concessione o revisione delle autorizzazioni integrate ambientali per chiedere misure più stringenti a tutela della salute dei cittadini. Nel caso di Falconara, rispetto al 2010, quando furono concesse le prime autorizzazioni integrate ambientali ad industrie insalubri di prima categorie locali, oggi, con la pubblicazione dei risultati dei nuovi studi epidemiologici, il Sindaco avrebbe ancora più argomenti scientifici e sanitari per poter chiedere formalmente l’applicazione di misure tecniche a tutela della salute pubblica, come l’installazione di nuove centraline per il monitoraggio ambientale del territorio, di sistemi di abbattimento della diffusione dei composti organici volatili prodotti durante i processi industriali, e la riduzione dei limiti di legge per la concentrazione degli inquinanti.

L’ultimo relatore ha aggiornato i presenti in merito agli sviluppi dell’incontro in Prefettura avvenuto il 17 dicembre scorso. In quell’occasione, il Comitato Mal’Aria aveva chiesto formalmente al Prefetto di farsi carico di convocare i principali enti ed istituzioni pubbliche ad un tavolo di discussione comune sui temi delle forti problematiche ambientali presenti nel nostro territorio. In seguito, il comitato aveva poi più volte sollecitato la Prefettura per ricevere notizie sullo stato della richiesta. Al pubblico è stata mostrata la lettera di risposta della Prefettura che spiega che la richiesta di convocazione è stata inoltrata dal Prefetto come richiesto e che “non tutti” i destinatari hanno ancora risposto. Il relatore ha inoltre fatto notare come la richiesta di intervento inoltrata al Prefetto sia maturata come l’ultima strada ancora percorribile dopo il silenzio e il lassismo diffusi di tutte le altre istituzioni pubbliche interpellate.

Il breve dibattito seguente ha visto alcuni cittadini rinforzare ulteriormente il fatto che questi si sentono abbandonati dalle istituzioni che dovrebbero vigilare sul rispetto delle norme riguardanti la salute pubblica, con particolare riguardo alla problematiche ambientali, fortemente presenti nella zona di Falconara Marittima.

Molti dei partecipanti hanno manifestato gradimento per l’iniziativa e hanno aderito all’elenco dei sostenitori del comitato, lasciando i propri dati e offrendo il proprio sostegno attivo ad iniziative future”.

 

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