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Il Mediterraneo al centro di un incontro al Panzini con il dottor Fabrizio Maronta

Il Mediterraneo al centro di un incontro al Panzini con il dottor Fabrizio Maronta

SENIGALLIA – Una iniziativa importante, una grande finestra aperta sul Mediterraneo, con il dottor Fabrizio Maronta,  e per gli alunni della classe 2^ E del settore enogastronomico dell’Istituto Panzini è stata l’occasione per comunicare quanto sia stato fondamentale aver approfondito argomenti di estrema attualità.

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ll 15 febbraio per alcune classi del nostro Istituto è stata una giornata davvero importante… Una giornata di formazione, di riflessione, di conoscenza, di studio, di approfondimento su problematiche di estrema attualità riguardanti l’area del Mediterraneo. Relatore l’illustre dottor Fabrizio Maronta, responsabile delle relazioni internazionali della rivista di geopolitica Limes. Curatore di Heartland, Eurasian Review of Geopolitics, collabora con Aspenia, la rivista dell’Aspen Institute Italia. Tra i tanti impegni a livello internazionale ha accettato l’invito della prof.ssa Anna Russo, referente del progetto.  Dopo aver rilasciato un’intervista in classe a noi alunni della 2a E del settore enogastronomico, il vice preside, prof. Goffredo Giovannelli, ha dato inizio ai lavori in sala conferenze, rimanendo fino alla fine. Tanti gli argomenti affrontati riguardanti l’area del Mediterraneo, ponte tra territori e culture differenti, luogo fisico ma soprattutto un crocevia di storie, “mosaico di tutti i colori”, cerniera di tre continenti, in continuo movimento. Per prima è stata toccata la questione demografica. La popolazione del Mediterraneo europeo invecchia e la crescita è sostanzialmente rallentata, nelle aree africana e asiatica si verifica esattamente l’opposto. Insomma una crescita demografica a due velocità. L’altro aspetto analizzato a fondo è stato il fenomeno delle migrazioni. Si è discusso di mete, cause, effetti, delle politiche adottate dall’Unione Europea, del ruolo dell’Italia e della gestione dei flussi migratori, dei “viaggi della speranza” spesso risolti in immani tragedie. A volte purtroppo “ci sfugge il costo umano di questi viaggi, bisogna mettersi dall’altra parte per capire quanto sia difficile quanto si lascia alle spalle”. Poi è stato toccato il problema della sicurezza, del divario tra le forme governative dei Paesi del Mediterraneo, dell’instabilità politica dei Paesi nordafricani. Ultimo aspetto quello economico: oggi il Mediterraneo è tornato a essere una direttrice di traffici internazionali e intercontinentali, può infatti considerarsi una nuova via della seta, via mare, un ponte tra la Cina e l’Occidente, un’area quindi di grande interesse commerciale. Tante le carte mostrate, i dati, le proiezioni che tra l’altro, come spiegato nell’intervista rilasciata, sono la peculiarità di Limes, e che ci hanno aiutato a capire. È stata una grande finestra sul presente ma anche un’occasione che ci ha permesso di comprendere meglio alcune dinamiche emergenti, una vera e propria finestra aperta anche sul futuro. Ringraziamo Fabrizio Maronta, per aver affrontato problematiche così complesse con estrema precisione e chiarezza, per la sua grande disponibilità, per le sue competenze messe a disposizione di noi ragazzi, tanto che alcuni studenti lo hanno ringraziato personalmente e salutato alla fine del dibattito con una stretta di mano. Lo ringraziamo anche perché abbiamo avuto modo di conoscerlo da vicino attraverso un’intervista. Desideriamo inoltre ringraziare lo sponsor privato che ha permesso questa giornata e tutti gli intervenuti.

Un grazie alla prof.ssa Lucia Russo, che ha collaborato con entusiasmo per la riuscita del progetto, che ha elaborato e predisposto tra l’altro la locandina e gli inviti, al professore di scienze della terra e geografia, Ubaldo Landi, che si è prestato nelle classi interessate per lezioni di geografia sul tema proposto, a tutti i colleghi e alle colleghe intervenuti, a Michele Pinto, direttore di Vivere Senigallia, alla prof.ssa Roberta Tarsi, referente di storia  dell’Istituto Tecnico Corinaldesi, che ha condiviso tale progettazione con le sue classi che siamo stati onorati di aver ospitato. (Gli Alunni   2^  E enog)

 

 

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