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“Nel 2018 i cittadini di Senigallia colpiti da infarto dovranno essere curati a Jesi e Fabriano”

“Nel 2018 i cittadini di Senigallia colpiti da infarto dovranno essere curati a Jesi e Fabriano”

Il Comitato cittadino per la difesa dell’Ospedale invita i politici a fare chiarezza su una determina che prevede il contrario di quanto si va affermando

“Nel 2018 i cittadini di Senigallia colpiti da infarto dovranno essere curati a Jesi e Fabriano”SENIGALLIA – Ospitiamo un nuovo intervento del Comitato cittadino per la difesa dell’ospedale di Senigallia: “Nel 2018 grazie alle politiche sanitarie delle giunte regionali Spacca/Ceriscioli i cittadini di Senigallia colpiti da infarto dovranno essere curati a Jesi e a Fabriano… Un grazie anche al sindaco, all’assessore Girolametti e al presidente Volpini!

“Le funzioni proprie della Cardiologia Italiana, come intendono farci credere sia quella di Senigallia, che si devono riscontrare in una Cardiologia Utic/Riabilitativa sono una Terapia Intensiva, codice 50, Riabilizione letti degenza, codice 56.

I posti letto sono monitorizzati e video sorvegliati.

“Peccato che queste caratteristiche Cardiologiche non sono inserite nella determina ASUR n.732/2017  per quanto riguarda la Cardiologia di Senigallia,  e che invece le avrebbe dovute avere se i nostri politici avessero rispettato la parola data e le promesse pubbliche fatte dal 24 luglio ad oggi.

“Le condizioni a cui ci relega la Determina 732 del 15 dicembre 2017 invece sono altre, che ricaviamo dal documento emanato dal Dr. Marini responsabile dell’ASUR:

-Jesi e Fabriano, Riabilitazione Intensiva Cardiologica (UTIC), codice 50;

-Senigallia semplicemente Cardiologia Riabilitativa con codice sanitario 56.

“Questo è il grafico riassuntivo della determina fatta dall’ASUR e avallato dai nostri rappresentanti. Abbiamo scritto in rosso le posizioni diverse tra Jesi/Fabriano e Senigallia per evidenziare e far comprendere ai cittadini quello che i politici ostinatamente negano, nonostante la realtà dei fatti.

“Non può esistere una situazione come quella attuale: per accordi politici.

“L’Ospedale di Senigallia può essere il riferimento per gli abitanti delle valli del Cesano e del Misa e per quelli che dai centri della costa (Marina, Montemarciano,  Falconara…) non vanno a Torrette…. Dobbiamo avere un progetto per l’Ospedale, non tirare a campare solo perché ci sono le elezioni.

“Chiediamo uno studio oggettivo degli effettivi bacini d’utenza e una applicazione logica della ridistribuzione delle risorse non per pesi politici ma per effettive necessità abitative/territoriali.

“Qualora queste cose non siano vere – si legge sempre nel documento diffuso dal Comitato cittadino per la difesa dell’Ospedale di Senigallia – siamo sempre disponibili ad un confronto pubblico che finora ci è stato negato”.

 

 

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