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Rifugiati e richiedenti asilo impegnati a Jesi in piccoli lavori di pubblica utilità

Rifugiati e richiedenti asilo impegnati a Jesi in piccoli lavori di pubblica utilità

Quella appena avviata è una bella iniziativa che favorisce integrazione e socializzazione

Rifugiati e richiedenti asilo impegnati a Jesi in piccoli lavori di pubblica utilità Rifugiati e richiedenti asilo impegnati a Jesi in piccoli lavori di pubblica utilità

JESI – È una bella iniziativa che favorisce integrazione e socializzazione quella appena avviata a Jesi dove i richiedenti asilo ed i rifugiati ospiti della nostra città hanno cominciato a svolgere gratuitamente piccole attività manuali a favore della collettività. Si tratta di lavori di modesta entità come facchinaggio o sgombero di locali, dove questi volontari non sostituiscono il personale del Comune normalmente impiegato in queste attività ordinarie o straordinarie, ma lo affianca in maniera saltuaria, diventando così utili e preziosi per il migliore svolgimento.

È quanto prevede il protocollo d’intesa sottoscritto dall’Amministrazione comunale con il Gruppo Umana Solidarietà, l’organizzazione non governativa che gestisce per il nostro territorio e per conto della Prefettura il programma di accoglienza per richiedenti asilo e rifugiati, provenienti principalmente dai Paesi africani.

In base a tale accordo, il Gruppo Umana Solidarietà si rapporta direttamente con il Comune di Jesi fornendo l’anagrafica dei volontari e facendosi carico di una copertura assicurativa che li tutela da eventuali infortuni, sollevando così lo stesso Comune da qualsiasi responsabilità. Il protocollo avrà la durata di un anno e potrà essere rinnovato previo accordo tra le parti.

“Si tratta di un progetto – ha sottolineato il sindaco Massimo Bacci – che racchiude due importanti finalità: permettere a queste persone di essere attive nella realtà che li ospita, mettendo a disposizione il proprio tempo per il bene pubblico e favorire al tempo stesso una socializzazione che è certamente importante, perché consente di ridurre quelle percezioni di timore e diffidenza che, pur non avendo ragione di esistere, sono oggettivamente sempre latenti”.

Nelle foto: rifugiati e richiedenti asilo impegnati in alcune attività di facchinaggio per il Comune di Jesi

 

 

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