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Oggi nelle scuole si celebra la Festa degli Alberi, a Senigallia è il giorno dell’espiazione

Oggi nelle scuole si celebra la Festa degli Alberi, a Senigallia è il giorno dell’espiazione

SENIGALLIA – In occasione della Festa degli Alberi due docenti di Senigallia, le professoresse Anastasia Ramazzotti (docente di Lingue) e Lucia Di Leo (docente di chimica e biologia) hanno scritto un intervento particolarmente interessante, che pubblichiamo molto volentieri.

“Il 21 novembre, giornata dedicata alla Festa degli Alberi, le scuole d’Italia metteranno a dimora una nuova pianta. Da qualche anno ne è infeudata Legambiente, ma la Festa appartiene alla Scuola per una più che secolare tradizione. Per contro, nella nostra città sono stati tagliati quest’anno più di 150 alberi. Il contrasto è vistoso: la scuola educa, la società diseduca.

Vistoso ma solo apparente, perché l’ibridazione dei ruoli e dei valori consente ai rispettivi mondi di giustificarsi a vicenda. A entrambi dunque è giusto chiedere un confronto su fatti e dati. In base a quali priorità si decide che gli abbattimenti sono necessari? Esiste qualcosa di più importante di aria e acqua pulite sul nostro pianeta?

E, in quanto alla compensazione con due nuovi alberi in cambio di ciascun albero abbattuto, come non comprendere che i tempi di crescita dei nuovi alberi non bilanciano la perdita di quelli adulti? Tra l’albero adulto che viene abbattuto e quello che viene piantato si apre un vuoto di almeno vent’anni.

In questo vuoto, corrispondente a una generazione, niente ci restituirà la funzione che l’albero abbattuto esercitava: la fotosintesi che fornisce energia, sequestrando l’anidride carbonica e liberando ossigeno, la depurazione dell’aria e il filtraggio delle polveri sottili, la mitigazione del calore, il drenaggio del suolo, la schermatura fonica, il conforto dell’ombra, le biocenosi dei piccoli animali che ci vivevano.

E sono vent’anni importanti per raggiungere gli obiettivi del clima e del surriscaldamento globale che la Conferenza di Parigi (dicembre 2015) si propone di conseguire. I nostri alunni non erano ancora nati quando le fondazioni ambientali di tutto il mondo – a partire da quelle per la preservazione della foresta amazzonica – già si battevano per limitare i danni di uno sviluppo insensato che provoca l’ impoverimento del territorio, la violenza sulle popolazioni locali e la perdita permanente di un patrimonio naturale, unico e vitale per la nostra sopravvivenza.

Oggi l’impegno rallentare il surriscaldamento del pianeta, mantenendolo “ben al di sotto dei 2°C” rispetto all’inizio dell’era industriale; a questo scopo ogni albero diventa un nostro alleato. Gli alberi, in particolare le Conifere, sono preziosi proprio nei luoghi in cui avviene la gran parte delle combustioni, le città; creano frescura e migliorano la qualità della vita di ogni quartiere. I parchi cittadini sono luoghi armoniosi di serenità mentre le zone cementificate danno sensazioni di angoscia, desolazione e squallore. Ora, noi tutti abbiamo l’obbligo morale e civile di prendere una posizione coerente sull’argomento. La ricorrenza del 21 novembre è dedicata agli esseri viventi più antichi della terra, che sono, appunto, gli alberi.

Nella circostanza Legambiente, sulla base dell’incarico ottenuto dal Miur, dovrà sciogliere un nodo: non solo parlare dei benefici delle piante e distribuire gadget come cappellini e borsette, ma anche spiegare come possano convivere i princìpi esemplari che si insegnano a scuola con la loro sistematica profanazione, che comincia al di là del cancello; e come possa essere ritenuto buono e giusto radere al suolo gli alberi per lasciare al loro posto inerzia cementizia e vuoto inanimato”.

Nelle foto: gli alberi tagliati recentemente in via Bonopera, vicino alla stazione ferroviaria

 

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