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Per la Variante di San Lorenzo in Campo in arrivo 500 mila euro dalla Regione

Per la Variante di San Lorenzo in Campo in arrivo 500 mila euro dalla Regione

Per la Variante di San Lorenzo in Campo in arrivo 500 mila euro dalla Regione

ANCONA – Ammonta a 500 mila Euro lo stanziamento della Regione Marche destinato alla realizzazione degli espropri indispensabili per far partire i lavori del secondo stralcio della variante di San Lorenzo in Campo.

I fondi sono stati previsti nella legge di variazione di Bilancio regionale, approvata dalla Commissione consiliare competente”. Ad annunciarlo è il Vice Presidente del Consiglio regionale, Renato Claudio Minardi, componente della Commissione Bilancio, che ha seguito con particolare impegno, in sinergia con l’Amministrazione comunale, tutto l’iter procedurale.

“La concretizzazione di questo intervento – afferma Minardi – scongiurerà che la variante divenga una incompiuta. Una strada, la Cesanense, che è oltremodo necessaria a tutta la vallata e che annovera da tempo molteplici problemi legati alla viabilità. Con questo finanziamento si potranno riavviare le procedure e completare i lavori.”

Il contributo, previsto nella legge, consentirà, dopo l’approvazione definitiva del Consiglio regionale, di poter disporre delle risorse necessarie ad effettuare gli espropri delle aree indispensabili per la realizzazione della variante.

Facendo un passo a ritroso si ricorda che il primo stralcio fu avviato nel 2010. Il secondo stralcio doveva essere realizzato con risorse finalizzate e vincolate provenienti dal Governo nazionale e destinate poi dalla Regione Marche alla Provincia. Purtroppo la Provincia di Pesaro e Urbino per gli assurdi vincoli stabiliti dal Patto di stabilità, nonostante vi fossero le risorse disponibili, non ha potuto dar seguito ai lavori.

Risorse che con la soppressione delle Province sono tornate nelle casse regionali.

L’approssimarsi della scadenza dei termini per procedere al completamento degli espropri mette a serio rischio l’ultimazione dell’infrastruttura. Da qui la necessità urgente di un finanziamento regionale mirato, per portare a termine le procedure necessarie, avviare e poi completare definitivamente i lavori.

 

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