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Con la Festa dei popoli di Senigallia uno sguardo sul mondo per cercare di essere migliori

Con la Festa dei popoli di Senigallia uno sguardo sul mondo per cercare di essere migliori

 

SENIGALLIA – Che dire della terza edizione della Festa dei popoli 2017? E’ stata una festa in cui la partecipazione numerosa della città ci ha colpito. Quest’anno abbiamo fatto una scelta, spinti soprattutto dalle Comunità straniere protagoniste della festa: coinvolgere più realtà italiane nelle esibizioni. Ci siamo riusciti, sia per i momenti più impegnati, sia per i momenti di divertimento. Questo certamente ha permesso di diffondere l’iniziativa a tanti, dai familiari dei protagonisti, agli amici e persone comunque interessate all’evento.

L’altro aspetto è stata la ricchezza e la diversità delle esibizioni che non sono state solo quelle sul palco. Altrettanto forti infatti sono stati i “tavoli” sparsi nella piazza in cui varie associazioni hanno esposto lavori dei ragazzi delle diverse comunità, ricette tradizionali dei paesi presenti, storie e foto, iniziative in corso delle associazioni di volontariato e cooperative presenti e operanti in tanti aspetti della vita delle comunità straniere presenti nel territorio, solo per fare qualche esempio. E’ stata una ricchezza di idee messe in pratica e presentate.

Un grazie per l’impegno particolare profuso va al gruppo degli sbandieratori “Araba Felice” di Corinaldo e il gruppo di ballo marchigiano della “Pizzica”.

Il momento del cibo multietnico è stato un altro momento forte, non per la ressa che si è creata al momento dell’apertura dei tavoli, ma per la passione che oltre 12 comunità  straniere e il gruppo oratorio di Ciarnin, come rappresentanza senigalliese, hanno messo nel preparare i loro piatti tipici che hanno distribuito con tanta dedizione, sorpresi forse dalla calca e dalla voracità dei presenti.

Tanti bambini hanno partecipato, quasi tutti stranieri, bambini festosi, con i loro genitori, ma anche tante famiglie italiane che di solito la domenica frequentano piazza del Duca  e che si sono trovate nel mezzo della festa e … sono rimaste. La festa le aveva colpite e interessate.

La conclusione? Impariamo che ogni comunità, da qualsiasi parte del mondo venga, ha le sue ricchezze e c’è da imparare sempre qualcosa da ciascuno. Con la festa dei popoli si è tracciato un cammino di relazioni, magari non sempre facile, in cui la convivenza nel rispetto reciproco si può realizzare.

E’ questo era anche il pensiero di Paolo Simone che aveva partecipato alla prima riunione di giugno in preparazione di questa festa 2017!

(Le foto sono di Patrizia Lo Conte)

 

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