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Grandi emozioni e novità legislative a Urbino nel corso dell’incontro sul “Dopo di noi”

Grandi emozioni e novità legislative a Urbino nel corso dell’incontro sul “Dopo di noi”

Grandi emozioni e novità legislative a Urbino nel corso dell’incontro sul “Dopo di noi”

URBINO – La sensibilità dell’opinione pubblica e l’attenzione delle istituzioni al centro dell’incontro organizzato dall’associazione Urbino Capoluogo all’Agriturismo Ca’ Mignone sulle Cesane di Urbino, gremito di pubblico, operatori e familiari di persone disabili. Presente anche il segretario del PD provinciale Giovanni Gostoli. Dopo il saluto per gli organizzatori del Presidente Giorgio Londei e della sua vice Anastasia Romano, ha preso la parola il dottor Giuseppe Miranda, responsabile  di Urbino Capoluogo per la sanità, per ricordare lo stretto legame tra sanità e società, un tutt’uno che deve offrire a ogni cittadino nella stessa misura le nuove opportunità sanitarie e tecnologiche.

Ospite dell’incontro il dottor Giovanni Santorelli, responsabile dei servizi sociali della Regione Marche, che ha aggiornato il pubblico sui contenuti della legge 112/2016 che sta diventando operativa e sta offrendo a regioni ed enti locali nuovi strumenti di politiche sociali che superino il concetto di assistenzialità e considerino finalmente la disabilità come un’occasione di arricchimento della società, dunque una risorsa e non un carico, superando l’idea che il sostegno a famiglie e strutture debba avvenire soltanto in base alle risorse finanziarie disponibili.

Fondamentale è invece il principio secondo il quale le famiglie non debbano più vivere nell’ansia del “dopo di noi” in quanto l’assistenza è un diritto che resta valido in ogni tempo e non in base alle disponibilità finanziarie dello stato o delle famiglie. Parole che hanno rasserenato le famiglie presenti e gli operatori come Lucio Cottini, presidente del Centro Francesca di Urbino e di Ferruccio Giovanetti che ha concluso la giornata tirando le fila degli interventi e ringraziando il folto pubblico presente per la sensibilità verso un argomento che è il termometro della civiltà di una società.

 

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