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Fotogrammi del quotidiano, l’artista Daniele Morresi presenterà sabato nello SpazioArte di Senigallia l’installazione “Un pezzo di pane”

Fotogrammi del quotidiano, l’artista Daniele Morresi presenterà sabato nello SpazioArte di Senigallia l’installazione “Un pezzo di pane”

Fotogrammi del quotidiano, l’artista Daniele Morresi presenterà sabato nello SpazioArte di Senigallia l’installazione “Un pezzo di pane” di ANDREA CARNEVALI

SENIGALLIA – E’ il primo appuntamento dedicato alla video arte della Fondazione A.R.C.A.. L’artista Daniele Morresi presenterà il 14 ottobre, nello SpazioArte in via Fratelli Bandiera 29, l’installazione “Un pezzo di pane”. L’evento è parte della Giornata del Contemporaneo, promossa da AMACI, che rubricherà l’intero programma della rassegna tra Senigallia e Ancona dal titolo “…Il pane posto a mensa” tratto dai Fioretti di san Francesco. Sono le parole del cap. XXXIII in cui parla di S. Chiara, personaggio molto vicino al santo di Assisi. Perciò abbiamo deciso di intervistare l’artista per scoprire le ragioni del suo lavoro e della sua poetica.

Che cosa significa per te la Giornata del contemporaneo?

“E’ un’iniziativa interessante, che permette l’incontro tra l’arte e tematiche quotidiane, come quella proposta questo anno. Un’occasione di apertura e confronto che avvicina il panorama artistico italiano contemporaneo al pubblico. Il tema del pane offre opportunità di discussione e dibattito, dal suo aspetto più umile al suo significato più elevato”.

E essere a Senigallia?

“La città di Senigallia è nota per la sua apertura a manifestazioni di ogni genere, culturali, sportive, ricreative. In questo contesto è un piacere poter contribuire con il proprio lavoro a richiamare l’attenzione del pubblico sul mondo dell’arte contemporanea”.

Che cosa rappresenta la tua videoinstallazione?

“La mia videoinstallazione vuole essere un omaggio al pane, fondamento della nostra alimentazione e della nostra cultura. Si propone come un viaggio che parte dalla sua lavorazione ad opera delle sapienti mani dell’uomo fino alla sua completa realizzazione, dall’ambiente familiare della casa, come alimento quotidiano della tavola, a quello più sacro e spirituale dell’Eucarestia, come segno della presenza viva di Gesù Cristo e nutrimento dello Spirito”.

Come sei riuscito a unire il tuo lavoro con le opere di Giorgio Mercuri?

“Come il pane rappresenta un elemento base della nostra alimentazione, così la terra dovrebbe essere alla base della nostra società, in ogni suo aspetto: economico, culturale, artistico, paesaggistico. Le opere di Mercuri, con i suoi colori e le sue geometrie, sono la perfetta rappresentazione delle Marche e della sua terra”.

Ti senti di definirti videomaker?

“Il mio attuale percorso di studi presso l’Accademia Poliarte di Ancona mira a fornirmi una formazione nell’ambito della produzione video, dal cinema alla pubblicità. La volontà è di raggiungere una preparazione tale da poter svolgere questa professione”.

…più fotografo o più videomaker?

Tutto è nato qualche anno fa dall’amore per la fotografia con l’acquisto della prima fotocamera reflex. Andando avanti mi sono reso conto che l’immagine statica non era sufficiente a raccontare le emozioni che le persone intorno a me vivevano. Per questo mi sono aperto al videomaking senza abbandonare la fotografia. Attualmente coltivo entrambi gli interessi.

Quali sono i tuoi rapporti con la fotografia di Giacomelli?

“Ovviamente da aspirante fotografo, non posso che ammirare la fotografia di Giacomelli. Il suo uso del bianco e nero mi affascina, anche se personalmente preferisco nelle mie fotografie valorizzare al meglio i colori che la realtà ci propone e che il Signore ci ha donato. Ciò nonostante non disdegno l’uso del bianco e nero in alcune situazioni”.

Ti piacerebbe organizzare un festival a Senigallia sulla video arte?

“Più che un festival solo sulla video arte, sarebbe interessante un festival più ad ampio raggio che abbracci tutto il mondo del video, dal cinema alla tv, dalla pubblicità alle videoinstallazioni”.

….Video arte in piazza….

“Perché non alla Rocca Roveresca o al Foro Annonario?”

Certo che sì! Ma  può appresentare un prodotto nuovo anche per lo SpazioArte?

“Senza dubbio sì, considerando anche il forte impatto che il video ha sul pubblico come strumento di comunicazione”.

 

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